giovedì 12 dicembre 2013

PER TUTTI I GUSTI

Mi è capitato, nella stessa settimana, di subire (testualmente) gli effetti di alcuni misunderstanding, ovvero di fraintendere completamente qualcosa di cinese, interpretandolo a mio modo.
E questo, quando accade a Shanghai, può essere molto, ma MOLTO dannoso.
Nel primo caso, sinceramente, non è stata tutta colpa mia, avendo fatto un cattivo uso del traduttore dell’Iphone, che uso abitualmente per non dover ricorrere al vocabolario, nel caso debba - il più delle volte scrivere - qualcosa in cinese.

Nello specifico, l’idea era chiedere alla ayi di andare al mercato delle verdure e comprare un po’ di cose. Di qui, la lista: zucchine, peperoni, arance, cachi, broccoli. Nulla di ché.
Peccato però che, tornata a casa, ho trovato nel cesto della frutta, insieme ai mandarini (sic), un sacchetto pieno di strane bacche verdi, grandi la metà di un pisello e immangiabili, almeno da crude. L’indomani, sono riuscita a incontrarla fortuitamente, ché ora con il lavoro non la becco più, e le ho chiesto spiegazioni che naturalmente non ho capito, se non che quel che le avevo scritto io non era decisamente un frutto. Risalendo al traduttore, mi sono resa conto di aver tradotto dall’italiano al cinese la parola CACO e non CACHI.
Per chiarirmi le idee ho fatto la stessa prova con l’inglese: CACHI, mi ha tradotto PERSIMMON.
CACO (ovviamente) mi ha tradotto SHIT.
Ora, non mi è ben chiaro che cosa io abbia chiesto di comprare esattamente alla ayi. Ma credo che lei sportivamente mi avesse acquistato delle bacche lassative.
Fair enough.

Il secondo episodio è successo al lavoro che, ci avrei giurato, è già fonte di inesauribili spunti. Non intendo certo tediarvi con i racconti di graziose colleghe che ruttano liberamente perché, sebbene dopo due anni di Cina il fatto in se’ dovrebbe essere assimilato (quando il realtà non lo è), ci sono argomenti ben più sostanziosi.
E quando dico sostanziosi non parlo mica a vanvera, io.
Perché succede che la giovane stagista Kate, la timidina che si inchina prima di chiedere qualcosa, la settimana scorsa è stata in visita alla famiglia di origine in non so qualche anfratto qualche amena località della Cina e molto carinamente ha portato doni alimentari a tutti i “capi”, tra cui un pacco di caramelle anche per me.
Queste.

Succede che proprio quel giorno io faccia le sei in studio e mi ritrovi a saltare il pranzo. Verso le quattro occhieggio il pacchetto verde e mi dico che è proprio l’ora di una buona caramella cinese, immaginandomi una specie di mou al latte di bufalo. Ho sorriso alla giovane Kate e ho scartato.
Dentro, questo.

Dunque, non caramella al latte di bufala, bensì caramella alla carne di bufala con l’aspetto dell’escremento di bufala.
Che dire, una bufala. 
Un po’ meno, il fatto che ho dovuto mangiarla. E sorridere.
La caramella più lunga della storia. Incluso l’ottimo retrogusto.

Il terzo ed ultimo fraintendimento è accaduto l’altro giorno, andando al lavoro in motorino. Perché se non ve lo avessi detto, ci siamo ricomprati un motorino. Nella speranza che non ci freghino anche questo.
Quindi io sfreccio per le vie della Concessione Francese come una lippa. E supero gente di tutti i tipi, con motorini di tutti i tipi e generalmente molto più lenti del mio. E c’è 'sto grassottello su uno scooter di quelli tutti incerottati che va come una lumaca e io strombazzo. E mentre strombazzo sento quell'inconfondibile rumore preparatorio. Quello che ogni laowai* conosce. Quello che se non ti scosti, rischi di prenderti una bella sputacchiata giusta giusta sulla scarpa.
Fatto sta che io ho dato per scontato che il cicciottello in corsa decidesse di mirare alla sua destra, come generalmente accade.
Misunderstanding, dicevo.
Il cicciotello ha mirato a sinistra, naturalmente nell'esatto momento in cui io ho deciso di superare.
Vavavuma....

*Laowai= non cinese



4 commenti:

  1. noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

    sputata al volo no, in confronto la caccomella e' niente!

    massima solidarieta'

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  2. la collega MariaTeresaRutta in Cina è per tutti un grandissimo classico.
    Più sono carine e più sono tuonanti.
    Attendo il racconto del prossimo step, tipo Marmitta Scoppiettante....

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  3. Il nostro vicino di casa, che forse conosci, e che lavora nel campo dello spettacolo, è appena tornato dalla Cina, dove è stato per lavoro per quasi un mese. Era, a dir poco, incazzato e nauseato per motivi analoghi a quelli di cui tu parli. Ma tu hai il grande vantaggio di essere stabile là, e quindi molto più allenata. Ancora un anno e ti sembrerà normale, coraggio
    Barbariccia

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  4. Uno+ uno+uno: totale tre BLEEH!!!!. Cora

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