mercoledì 16 ottobre 2013

DIFFERENZE

Il Financial Trade Center di Shanghai, sito nella prestigiosa area edilizia di Pudong, è uno dei simboli dell’architettura contemporanea cinese, o per meglio dire, sviluppata in Cina, poiché il progetto è il frutto di una combinazione tra competenze americane e giapponesi.
Attualmente, ma lo sarà ancora per poco, il SFTC è il grattacielo più alto di tutto il paese, e senz’altro tra i più alti del mondo. 
Qualche dato?
Ultimato nel 2008 il SFTC è alto 492 metri, per 101 piani. E’ corredato di negozi, ristoranti, uffici in quantità ed è inoltre la sede dell’Hotel Park Hyatt, luogo fighissimo nella cui lobby ho avuto occasione di trovarmi per un colloquio di lavoro, rimpiangendo di non essere milionaria per poter prenotare una suite.
Per la cronaca, il colloquio non era andato benissimo, anche perché ero stata distratta dall’inquietante presenza di un paio di lavavetri cinesi appollaiati alla bene e meglio su una sorta di passerella, ovviamente privi di qualsiasi protezione di sicurezza, ed eravamo grosso modo all’ottantesimo piano.
Comunque.
La cosa più bella di questo grattacielo è la vista, sulla città, a trecentosessanta gradi e soprattutto in un punto a metà tra le anse del fiume e l’area più moderna della città, che rende il panorama favoloso.
Sarà forse proprio per il fenomenale panorama che domenica scorsa la mia atletica metà ha deciso di partecipare, insieme alla sua compagna di corse, alla cosiddetta SKY MARATHON, che non consiste -illusi!- in una corsa intorno al grattacielo, bensì sopra il grattacielo.
Esatto amici, proprio così.
Chi di noi vorrebbe rinunciare al piacere di farsi 2726 gradini, per un dislivello di 474 metri solo per mettere alla prova il proprio ego e, potendo, anche la rapidità delle ambulanze shanghainesi?
E invece no. Il nostro eroe non solo ha partecipato, ma ha pure detto che non era nulla di terribile.
Il giorno dopo, umiliata, ho tentato un piccolo esperimento in metropolitana, disprezzando la amata scala mobile e cimentandomi in una sessione di un’ottantina di gradini. Ho rischiato il trombo.
Tesoro, restiamo così. Con le nostre inconciliabili differenze. E’ il bello del matrimonio, no?

4 commenti:

  1. Complimenti!! Ma,come avrebbe detto Forrest Gamp, alla fine non era "un po' stanchino"?E,una curiosità: ma al ritorno ha preso l'ascensore?Cora

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