venerdì 28 settembre 2012

A PIEDI (NON NUDI) NEL PARCO


Non so valutare se Shanghai sia una città verde o meno. O meglio, è inequivocabilmente un’unica colata di cemento, è una metropoli senza soluzione di continuità, ma proprio in quest’ottica, non so perché, me l’ero immaginata meno verde. Quello che la salva sono i viali alberati: tutto il centro, la cosiddetta French Concession  in particolare, è caratterizzata di vie piene di platani, betulle, castagni, alberi che da primavera ad autunno rendono piacevoli le strade. Se però butti l’occhio sulla mappa della città, alla ricerca di parchi allora il discorso cambia. Ci sono alcuni stitici fazzolettini di terra, tre o quattro mattonelle un po’ più grandi, ma decisamente più periferiche, e poi il nulla. Però vi ricordo che io vengo da Milano e se c’ una città che non pullula di verde è proprio la mia. Ergo, se per voi Milano è verde, Shanghai lo è di più.
Quello che Milano non ha, come del resto Roma, Torino o qualsiasi città italiana, sono QUESTI parchi. Perché se anche gli spazi verdi sono piccolini, sono talmente vivi e vitali da impressionare. 
Come nota a margine vale la pena specificare che i parchi cinesi sono estremamente puliti. Non c’è un pelo fuori posto, un ramoscello storto, un fiore che non si intoni all'altro, una panchina scassata o un lampione senza lampadina.  Non sono ancora riuscita a capire se questo accada perché per i cinesi la cosa pubblica è sacra  o più verosimilmente perché la cosa pubblica è martoriata esattamente come da noi, ma qui c’è sempre dietro un plotone di persone pronte a rimetterla in sesto tale e quale a prima. Si tratta in definitiva della tipica equazione cinese: per ogni cartaccia gettata ci sono tre netturbini.
Come dicevo, i parchi cinesi sono essenzialmente un luogo di aggregazione, per gente dalla mezza età in su: difficilmente ci si trovano i giovani, soprattutto se l’orario è la mattina di un giorno feriale. Però scordatevi la bocciofila del Corvetto: qui è tutta un’altra storia. I cinesi sono organizzatissimi e dedicano alle attività all’aperto tempo ed energia. E il parco più organizzato, vitale e stupefacente dove vedere tutto questo, a Shanghai, è sicuramente il Fuxing Park (si pronuncia fuscìn park, ma non s’è veneto, ostregheta), piccolo parchetto posto in pieno centro città, che offre una sorpresa dietro l’altra a chi è abituato a vedere i giardini pubblici come luoghi di ozio e – quasi sempre – ozio individuale.
La gente, al Fuxing Park, si ritrova per fare una serie innumerevole di cose, da sola ma più diffusamente in compagnia: chiacchierano, bevono il thè ai tavolini intorno al grande chiosco di bevande calde, giocano a carte, litigano, gridano, portano lo stereo e ballano, da soli o in coppia o tra donne, e ridono, portano il computer e fanno il karaoke, portano gli spartiti e cantano in coro orribili struggenti canzoni, anche se sono stonati, e vi assicuro che SONO stonati. Talvolta dipingono per terra, usando l’inchiostro o magari solo l’acqua, con questi grandi pennelloni che si vendono dappertutto. Alcuni, molti a dire il vero, fanno tai-chi, si battono il petto o la schiena con i pugni e fanno strani movimenti del corpo, una specie di stretching a rallentatore. Molto suggestivo da vedere.
Altri suonano: soprattutto strumenti a fiato, ma ho visto anche tamburelli, campanellini, strane nacchere asiatiche (perdono: sono una bestia in quanto a conoscenze di strumenti musicali…). Suonano soli o in compagnia, con spartito o in libertà. O stanno a prendere il freschetto sotto le frasche. Tutti questi bei vecchiettini incartapecoriti e con il calzino color carne seduti in sei su una panchina, vicini vicini, a chiacchierare gridando, felici.
Che bello il Fuxing Park.






8 commenti:

  1. Che bello questo tuo post sui parchi! E che belle le foto dei balli! Qui a Istanbul ci sono parchi immensi che ti rigenerano dal caos della città.

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  2. Mi piacciono queste foto: in particolare sono tenerissime quelle dei vecchietti che ballano :)
    Un'amica mi raccontava che a Pechino hanno mobilitato una folla di anziani facendo diventare netturbini gli uomini e giardiniere le donne: il risultato era un quartiere ordinatissimo dato che per ogni metro quadrato c'era un tizio con scopa e paletta e un'altra con cesoie e rastrello!

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  3. E' pure una buona idea per impiegare il tempo: e bravi i pechinesi!

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  4. Hai fatto delle bellissime foto.Mi sono piaciute soprattutto quelle in bianco e nero :possono ricordare,per atmosfera, quelle degli anni '50,qui in Italia.Cora

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    1. Grazie cara cora. Pensa che stando lì mi sembrava di essere a Parigi, in quesi parchi urbani così belli. Assurdo, no?

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  5. pensa te che non ci son mai stata. da quel che dici, urge rimedio...

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  6. Ma che mi dici! Se lo sapevo ti invitavo!

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