Non pensate a niente di figo, tipo il
cocktail di benvenuto a Shanghai dei piloti prima del Gran Premio. Molto più
prosaicamente i nostri vicini di compound simpatici
....perchè,
diciamolo, ce n’è anche qualcuno un po’ meno simpatico....d’altra parte non ci
dobbiamo mica piacere tutti solo perchè siamo espatriati che vivono nello
stesso posto, no?
ci hanno invitato a partecipare –
possibilmente aiutando – al IFFF, che non è un evento ipotetico per balbuzienti, bensì l’International Family Food Festival
della scuola frequentata dalla loro figlia, ormai pappa e ciccia con la
pestifera Aliccia.
Il IFFF altro non è se non una giornata in
cui tutte le famiglie degli studenti partecipano con degli stand che
rappresentino dal punto di vista gastronomico la propria nazione. Nel caso
specifico, come spesso accade nelle scuole internazionali, ha significato circa una trentina di stands di altrettanti paesi, ciascuno addobbato in modo da
essere riconoscibile e soprattutto organizzato per vendere i loro cibi
caratteristici.
Il ricavato? In beneficenza, ovviamente.
La mattina è iniziata al fulmicotone
perchè io ho pensato bene di svegliarmi alle 9.45, completamente dimentica
dell’evento, o meglio, dimentica del fatto che avessi promesso di fare per
l’occasione una tipica-pregevole-italianissima torta salata
(banalitaaaaaà.....chi ti conosce lo saaaaaaaaaaa!...) da consegnare entro le 11 allo stand.
Ho fatto colazione...brioscina, caffè
solubile.
10.02 am
Due chiacchiere in famiglia, un buffetto
alle piccole...
10.10 am
Massì, adesso ci si lava veloci, un taxi e
siamo arrivati...
10.14 am
Poi Andrea, che mi conosce e conosce le
mie crisi di panico da “Non ce la faremo mai! Non ce la faremo mai!” (da leggere con lo stesso tono di Eddie Murphy ne UNA POLTRONA PER DUE quando viene strozzato da Dan Aykroyd e dice "Sono stati i Duke! Sono stati i Duke!" e non mi dite che quel film non lo avete mai visto perché lo danno su Italia Uno da quindici anni tutti gli stra-santissimi Natali...), inizia a tirare fuori dal frigo alla chetichella gli
ingredienti per la torta salata.
CAZZO LA TORTA SALATA!
Da lì in poi una corsa ad ostacoli: vai tu
a lavarti che io taglio i porri. Scendi tu e prendi Orson, spannolinala e
vestila, mentre io cuocio la pancetta. Urla ad Alice di vestirsi che io stendo
la sfoglia.
Ovviamente nel fervore del preparativo, la
piccantissima cena thai della sera prima decide di farsi notare proprio in quel
momento e mi costringe ad un pit-stop di 10 minuti in bagno con Orson che, as usual, mi pizzica le gambe e ride.
‘St'infamona.
Torta in forno, mi lavo, mi vesto e
scendo, giusto in tempo per vedere Alice cazziata dal padre che ha gli occhi fuori dalle orbite perché la tapina ha riempito la sua fichissima bici da corsa di adesivi
di Hello Kitty.
Allarme rientrato e riusciamo ad uscire.
Arriviamo con trenta minuti di ritardo ma di fatto c’è già un ampio numero di
connazionali allo stand Italia quindi, come dire, non serviamo a nulla. Anche
perchè se stavano ad aspettare noi...
L’evento è indubbiamente pittoresco,
almeno per me che a questi happenings non sono avvezza: bello vedere ogni paese
vantarsi, ma al tempo stesso ironizzare, sulle proprie peculiarità. Solo qualche immagine...
STAND USA, il più imbarazzante. |
STAND IRELAND, il più coraggioso: un sol uomo con pane, burro e porchetta |
STAND AUSTRALIA, i più organizzati. |
STAND CANADA, potere dell'immigrazione di ritorno: i più cinesi di tutti. |
In realtà a questa cosa siamo andati anche
con un certo interesse diretto, nel senso che da un po’ accarezziamo l’idea di
spostare Alice dalla scuola attuale a questa per il prossimo anno, perché,
essendo basata sul modello inglese, già dai cinque anni i bambini frequentano
le elementari (la cosiddetta primina) e per la bambina potrebbe essere una
bella occasione di imparare prima e meglio la lingua. Oltretutto la scuola è
piuttosto quotata e il programma prevede anche una bella fetta di studio del
cinese, aspetto tutt'altro che sgradito.
Tra un panino e una salamella però, colgo vari
rumours e capisco che è già tardi: dovevamo svegliarci prima e iscriverla almeno
un paio di mesi fa. Poi però, chiacchierando con un papà capiamo che forse
potremmo tentare subito un approccio in segreteria, tanto per capire se è una battaglia persa o ci sono delle chances.
Mi precipito nell’ufficio-segreteria e per
un colpo di fortuna becco una delle responsabili proprio delle ammissioni che
in un inglese velocissimo-slanghissimo-incomprensibilissimo mi spiega a spizzichi e
bocconi (miei) che il procedimento è il seguente:
Step 1: prendere appuntamento al più presto con il loro ufficio ("Lunedì mattina avete posto?")
Step 2: eseguire un versamento alla scuola di 2000 yuan, pari a circa € 240, al solo scopo di poter compilare una richiesta di iscrizione alla scuola.
Step 3: accendere un cero nel più vicino tempio e prezzolare un bonzo affinché dica una prece per noi
Step 4: attendere che la scuola apra il suo librone magico e decida senza fretta, a proprio insindacabile giudizio e nel giorno che ne ha più voglia se c'è posto per nostra figlia
Step 5: in caso di risposta positiva procedere con l'iscrizione vera e propria e il pagamento di tutte le rate come da programma
Step 6: in caso di risposta negativa non pensare neanche lontanamente di riavere le duecento zucche, ché per aprire il librone magico il disturbo è stato grande.
Ora.
Noi pagheremo. E ci rassegneremo al fatto che con ogni probabilità quei soldi saranno stati spesi per un generoso lascito alla ridente YCIS di Shanghai.
Però il pensiero l'ho fatto: con il simpatico festival raccoglieranno si e no seimila euro da devolvere in beneficienza. A occhio e croce con 'sto scherzetto della pre-domanda per la pre-iscrizione invece, contando tutte le nuove richieste ne intascheranno tre volte tanto.
Eh ragazzi, bella la beneficienza, però business is business....
Step 1: prendere appuntamento al più presto con il loro ufficio ("Lunedì mattina avete posto?")
Step 2: eseguire un versamento alla scuola di 2000 yuan, pari a circa € 240, al solo scopo di poter compilare una richiesta di iscrizione alla scuola.
Step 3: accendere un cero nel più vicino tempio e prezzolare un bonzo affinché dica una prece per noi
Step 4: attendere che la scuola apra il suo librone magico e decida senza fretta, a proprio insindacabile giudizio e nel giorno che ne ha più voglia se c'è posto per nostra figlia
Step 5: in caso di risposta positiva procedere con l'iscrizione vera e propria e il pagamento di tutte le rate come da programma
Step 6: in caso di risposta negativa non pensare neanche lontanamente di riavere le duecento zucche, ché per aprire il librone magico il disturbo è stato grande.
Ora.
Noi pagheremo. E ci rassegneremo al fatto che con ogni probabilità quei soldi saranno stati spesi per un generoso lascito alla ridente YCIS di Shanghai.
Però il pensiero l'ho fatto: con il simpatico festival raccoglieranno si e no seimila euro da devolvere in beneficienza. A occhio e croce con 'sto scherzetto della pre-domanda per la pre-iscrizione invece, contando tutte le nuove richieste ne intascheranno tre volte tanto.
Eh ragazzi, bella la beneficienza, però business is business....
Eh, proprio vero, business è business, lo sanno pure quelli di Hong Kong che si sono stra-votati da soli la loro orribile torta...
RispondiEliminaBrogli! Brogli! Brogli! Eppoi dicono dell'Italia!!!!
EliminaFantastici gli australiani!!
RispondiEliminaCome mai non hai fotografato lo stand italiano???Certo certo, sicuramente non era rimasto nulla da fotografare, tutto spazzolato in onore dell'ottima cucina italiana, soprattutto la torta salata!!!
I francesi non hanno fatto il flan??????????????????!!!!!!!!!!!!
I francesi erano molto "fuffa": stand carino carino ma cose appetitose (e loro ne avrebbero) non mi è sembrato...
EliminaLa migliore è la statua della Libertà,soprattutto il sorriso da coniglietto! In bocca al lupo per Aliccia. Cora
RispondiEliminaE vedessi com'era compiaciuta che le facessi la foto!
Elimina"STAND USA, il più imbarazzante."
RispondiEliminachissà perchè, ma non avevo dubbi :)
Ne sai qualcosa, eh?
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