lunedì 13 maggio 2013

SENSO CRITICO E VERTIGINI

Io, di mio, sarei pure architetto.
Anzi, non è che sarei. Lo sono proprio.
E’ che ho sempre quell’atteggiamento difensivo, da cronica insicura, che mi fa pensare che ci sono ennemila persone più brave di me a progettare, a presentare, ad impaginare, ad impiegare la giusta tecnologia, in senso più lato a LAVORARE, quando semplicemente, in molti casi, sono solo più bravi a vendersi.
E’ quella che mio marito chiamerebbe la Sindrome del questo-l’ho-fatto-io.
Succede infatti che, tutte le volte che veniamo invitati da qualcuno e porto qualcosa  fatto da me, oppure se a mia volta invito gente a cena e presento un piatto, o porgo un regalo ad un festeggiato o mostro, più in generale, qualcosa fatto da me, inevitabilmente ho la tendenza a deprezzare il mio operato: il dolce è venuto male… la pasta è un po’ scotta… è l’unica volta che il sufflè non si è gonfiato…il regalo è solo un pensierino…il mazzo di fiori è un po’ piccolo…scusa, non è niente di speciale...
Che farei prima a dire:” Guarda, ti ho comprato proprio una minchiata, ma sappi che non l’ho fatto apposta” e a posto così. Insomma, lo so anche io che come ci si presenta costituisce metà di un successo, ma che ci vogliamo fare? Sono fatta così.
Questo non vuol dire -tornando a bomba- che in fondo in fondo non pensi che ci sono progettisti, architetti o interior designer decisamente più scarsi di me. Ci sono eccome. Solo che anche uno scarsone può riuscire ad accaparrarsi una commessa pazzesca solo perché si sa proporre bene.
Decisamente dev’essersi proposto molto bene il cane che ha progettato e probabilmente costruito le due nuove palazzine (presumibilmente un nuovo ospedale) vicino a casa mia, la più fantasmagorica accozzaglia di finestre buttate a casaccio che io abbia mai visto.

BUILDING 1...
...E BUILDING 2
Non voglio certo fare il Vasari della situazione, però -chediavolo- magari un pochino di ordine compositivo, di criterio, di SENSO! Ho capito che avevi da distribuire gli spazi interni secondo un’idea tutta tua o forse del tuo committente, però, figliolo, la simmetria non è un’opinione, la regola aurea anche. E non entro nemmeno nel merito del fatto che, visto nel suo insieme (e accantonando per un attimo l’assoluta mancanza di logica nella teoria delle finestre, nella distribuzione dei pieni, dei vuoti e dei livelli) l’edificio fa proprio cagare.
Dulcis in fundo, come ho già avuto il piacere di raccontarvi tempo fa, in Cina i termini EDILIZIA e QUALITA’ non si incontrano molto di frequente: è vero, costruiscono come martelli, non battono la fiacca, sono rapidissimi, ma forse mi chiederei anche COME costruiscono. Anche perché, gente, negli ultimi anni i cinesi hanno edificato alcuni degli edifici più alti del mondo.
Quelli si, belli, non discuto. Ma...e se le tecniche costruttive fossero sempre le stesse? 
Ricordiamocene quando andremo a visitare la Shanghai Tower, fantasmagorico edificio alto circa 630 metri per 128 piani (centoventotto, dico!!) attualmente ancora in costruzione, che presumibilmente verrà ultimato alla fine del 2014. 
E voi, quando io sarò lì in visita, ricordatemi così: passivo-aggressiva e cinica il giusto.
Crash.

8 commenti:

  1. Secondo me e' la stessa persona che ha progettato due villette davanti a casa mia. La parola orribile non rende l'idea e sempre finestre messe a casaccio.

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    1. Sicuro. Anche l'Italia non scherza per niente in quanto a brutture. Magari però reggono un po' di più...

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  2. Ma... l'hanno montate pure a rovescio quelle finestre! si aprono in fuori :O
    Devo dire che anche l'uniformità del colorino giallino dà il suo bel contributo alla bruttezza generale :)

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    1. I mitici serramenti cinesi.
      Il fiore all'occhiello, qui.

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  3. A Taipei siamo messi molto ma molto peggio. Il mio occhio ormai non li vede più gli orrori architettonici. Per questo motivo urge rientro in Europa.
    Per il resto mi sono ritrovata molto nella sindrome di cui parli ...

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    1. Io sono a Milano da metà giugno. Se ci sei anche tu urge un caffé conoscitivo. Per parlare di chi é messa peggio.

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    2. Si, rimpatriamo il 6 giugno per un paio di mesi. Quando sei a Milano batti un colpo ! Possiamo trovarci in zona Paolo Sarpi così per sentirci a casa ... :-)

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