mercoledì 12 dicembre 2012

BUSY AGENDA

Ci sono, per tutti, quelle settimane in cui non accade niente. 
Che barba che noia”, avrebbe detto la Sandra. 
E poi ci sono quelle settimane in cui gli eventi si susseguono uno via l’altro e ti sembra di essere la persona più mondana di questa terra, che a te Paris Hilton ti fa una pippa.
Beh, la scorsa settimana è stata una di quelle, ma – fatalità – ci risiamo con i problemi di connessione alla VPN, con tutti i programmi e in tutta la Cina, così collegarsi al blog è stato - a fasi alterne - impossibile, difficile, casuale, a-culo. Se pubblico il post è perché sono nell’ultima delle quattro possibilità, quella in cui scrivi ma non sei sicura che riuscirai a postare. In effetti la Cina a libertà di espressione non sta messa benissimo. Però poi leggo il corriere online e penso che è quasi meglio vivere qui che là, ma questo è un altro discorso.
Comunque, siccome è troppo lungo raccontare nei dettagli tutto quello che ho fatto nei giorni scorsi (e forse nemmeno così avvincente) vi offro solo qualche perla, giusto per tirarmela un po’.

UN CAFFE’ DALLA MOGLIE DEL CONSOLE
Ma davvero. La moglie del console ha deciso di invitare tutte le italiane del mio compound (che è a un passo dal suo) a prendere un caffè (e pasticcini e macarones e biscottini delicati-delicati) a casa sua. Non vi nego che l’evento fosse atteso, anche solo perché non avevo mai conosciuto prima la moglie di un’autorità pubblica, né tantomeno ne avevo visitato la casa. Casa molto fica, ovviamente: mobili giusti, buon gusto, elegante ma sobrio. Insomma, quel tono posso-ma-non-esagero che tutti noi vorremmo avere. Poi, a dirla tutta, dopo un po’ mi sono anche dimenticata che questa signora fosse la moglie del console e abbiamo chiacchierato di tutto in maniera molto piacevole. Non ultima della neonata associazione donne di Shanghai (per chi fosse interessato www.assodonneshanghai.org) che come tutte le associazioni appena create va ancora un po’ a singhiozzo ma alla quale penso sia giusto dare un’occhiata e una chance.
Non che senta l’esigenza di “fare gruppo” tra italiani. Io faccio gruppo con chi mi è simpatico. Però sono anche interessata alle visite guidate che organizzano e penso possa essere un modo per conoscere un pochino di più Shanghai.

A BALLARE
Brown Sugar. Mica pizza e fichi. Già il nome fa la sua porca figura. Ebbene si, sono stata a ballare al Brown Sugar. Serata del mercoledi girls-for-free. Beh, diciamo girls e women. Ché il nostro gruppetto veleggiava più sugli anta che sui enta. Però mi sono divertita un sacco. Uscite alle nove, con prole imbustata e mariti catatonici (chi più chi meno), rientrati alla una ante-meridie, ci siamo scolate un paio di sciampagnini e abbiamo ballato al ritmo di musica dal vivo prima e musica dance poi, sapientemente mixata alla console dalla DJ Yolanda, dallo stuzzicante slogan “Yolanda, yo bomb-shell land’a” (vedete un po’ voi).
Certo, ho realizzato di non riuscire a ricordarmi dell’ultima volta in cui ero uscita a ballare (7 anni? 9, 10? Di più?), ma in fondo chi se ne importa. Se venite a trovarci vi porto. Se siete donne ci divertiamo di più. Eh eh..

BENEFICIENZA 1/2
La comunità italiana e il consolato hanno organizzato il Festival di Shan-remo. Che già dal nome doveva farci capire lontano un miglio che non era una buona idea andarci. Però sai com’è…un evento per beneficenza  magari ci divertiamo, poi i nostri amici partono e a Shanghai non ci tornano più…Insomma: una competizione canora sviluppata su due categorie: cantanti italiani e cantanti cinesi. Poi, biglietti della lotteria con ricchi premi, anch’essa ovviamente per "charity", come si usa dire qui.
Pessima idea lo stesso. Unica attenuante, aver deciso in zona cesarini di farci un teppanyaki al volo prima dell’atteso evento canoro. Come a dire: a pancia piena si sopporta un po’ tutto, soprattutto se quando arrivi è quasi finito.

BENEFICIENZA 2/2
Il compound ha organizzato un mercatino-bazar natalizio con proventi devoluti in beneficenza  Questa volta con un po’ più di entusiasmo e per far piacere ad una amica tedesca ho preparato una torta ed ho aiutato ad allestire il banco della vendita dolci. Ma, fatto salvo che sono contenta di aver preso parte alla cosa, devo dire che ancora non ho ben capito per quale motivo questa città e tutte le comunità di espatriati che vi abitano, sentano così tanto il bisogno di organizzare in continuazione occasionalmente eventi di beneficenza.
Gli orfanelli cinesi, le strutture mediche, le associazioni no profit, praticamente non se ne salva una. E come se non bastasse anche le scuole internazionali pare martellino parecchio in questo senso (quella delle bambine per fortuna non troppo), con continue richieste di offerte o con eventi, mercatini e raccolte fondi.
Forse che in Italia non abbiamo tradizione?
E’ più un modello anglosassone?
Forse è qualcosa più vicino al senso di colpa di chi vive qui nell'agio ma si rende conto che dietro l’angolo ci sono orde di gente che non ha nulla?
Forse è noia? Delle signore “mogli di” che invece di lavorare o probabilmente stufe di prendere l'ennesimo thé tra di loro si inventano qualcosa da fare?
Chi lo sa me lo spieghi.

BEAUTY
Non più tardi di un paio d’ore fa, a coronamento di una settimana veramente molto POSH, la mia amica Wonder ed io siamo state al mercato coreano, presso il centro estetico Mina (!) a farci fare l’infoltimento delle ciglia. Si poteva scegliere tra ciglia in seta o in visone (!!), tra quattro tipi diversi di stile.  In realtà hanno deciso tutto loro. E dopo più di un’ora sdraiate sul lettino ci siamo riavute con occhi da Bambi. Non capisco se siamo fighissime o facciamo ridere i polli. Ma in fondo non importa, era la scusa per fare qualche cosa insieme perché, cazzarola, tra tre giorni noi partiamo e poi partono anche loro e loro mica ci ritornano qui.
Ammettiamolo, possiamo anche raccontarcela ma questa cosa delle ciglia finte è un maldestro tentativo per darci una scusa e tentare di non piangere come sceme quando ci saluteremo.

12 commenti:

  1. eh, ma io comincio a piangere adesso e non smetto più, pure con 'ste ciglia finte che se si scollano è un delirio! mannaggia...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Però gnocche siamo gnocche. Pure con la riga delle lacrime!

      Elimina
  2. però che settimana!!!
    l'infoltimento delle ciglia mi mancava, ma una foto dell'occhio no?

    per quanto riguarda quello che succede qui, io sono scoraggiata, delusa a mareggiata e incazzata, ed ho tanta voglia di scappare, vedi un po' te!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma non c'è in programma qualche manifestazione nazionale? Perché io torno in Italia tra tre giorni, faccio pure in tempo....

      Elimina
    2. Dimentichi che per adattarsi meglio allo spirito natalizio il popolo è...bue. Mara

      Elimina
    3. Anche un po' asinello, pero'...

      Elimina
  3. solo due parole x farti capire la situazione qui. . Berlusconi e bersani per il nuovo che avanza:)un bue e un asinello prenderebbe più voti:) ma va la rimani in cina che è meglio.buon rientro ciao cri

    RispondiElimina
    Risposte
    1. D'altra parte, sono gli elettori che li vogliono, no?

      Elimina
  4. A me la serata di Shangremo è piaciuta, mi dici perchè a te no? Stavamo insieme, si è mangiato e bevuto, canzoni italiane (certo, cantate e suonate da non professionisti, ma poi non così male) e soprattutto tanta beneficenza. Che ti aspettavi?
    Francesca

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché non sono fatta per quel tipo di situazioni conviviali. Hai ragione, il problema é mio: non potevo certo aspettarmi niente di diverso e l'evento in se' non aveva niente che non andasse. È solo che non fa per me. Non era mia intenzione screditarlo: tu chiamano - se vuoi - snobismo....

      Elimina
  5. Magari, per essere meno snob, l'anno prossimo potresti aiutare l'organizzazione della serata. Anch'io mi sono proposta, anch'io ci sono andata con la puzza sotto il naso. Ma sono convinta che se lasciamo sempre agli altri il compito di fare, non possiamo lamentarci (non che tu l'abbia fatto, è una mia considerazione). Buon natale shanghainese (almeno per me, non so per te) :-).
    Francesca

    RispondiElimina
  6. Hai senz'altro ragione: io ho cominciato pagando comunque un biglietto e - con lo spirito del "non serve a nulla criticare e basta" mi sono iscritta alla ADIS. Un passo per volta....
    :-)

    RispondiElimina