venerdì 31 agosto 2012

DI NUOVO E DI VECCHIO

Ci sono buone probabilità che dalla settimana prossima io cominci a lavorare, o - almeno - ho dato una disponibilità in tal senso, per cui l’idea è che a partire da lunedì io non possa più poltrire come ho fatto sino ad ora (sic…). Ecco perché ho sentito il bisogno di darmi un po’ da fare a recuperare sui giri turistici che nei primi sei mesi a Shanghai non ho fatto. In effetti non ho visitato quasi nulla, se non i luoghi più banali e scontati che avessero una qualche attrattiva per le nostre disgraziate e pigrissime figlie.
Il ché si riduce a quasi nulla.
Oltretutto m’è presa l’ansia da prestazione: “E se ci viene a trovare qualcuno? Come posso fare da Cicerone se non ho mai messo il piede, il naso e gli occhi fuori dal mio Big Brother Site?”. Come si dice, dunque, ho iniziato a farmi una cultura.
E vuoi non iniziare visitando un classico dei classici cinesi? Ho deciso di partire dai fondamentali e di andare a vedermi tutti i templi buddisti più importanti. Che poi non è che siano proprio una caterva, sono due o tre. Almeno quelli più noti.
Il fatto strano è che in questa città nulla o quasi è preservato come si dovrebbe, perché per qualche strano motivo - culturale, politico, ma come potrete immaginare di recente estrazione - i cinesi non conservano: abbattono e ricostruiscono. E’ quasi una rarità quindi riuscire a vedere cose realmente VECCHIE qui, che facciano trasparire i segni del passato, il senso della storia, la patina del tempo.
Intanto questi poveri templi sono strizzati in mezzo ai grattacieli, che svettano tutt’intorno: dentro, nelle corti, aleggia in effetti una parvenza di sacralità, ma se alzi gli occhi al cielo non è difficile incappare in una vetrata continua di edificio o nella gigantografia di qualche zozza che soavemente reclinata pubblicizza una qualche marca di intimo.
Sacro e profano, insomma. Con una buona predilezione per il profano, secondo me.
Il fatto strano è che in questi templi i fedeli buddisti entrano e pregano completamente incuranti della folla di turisti, dei questuanti, del traffico, del rumore e delle chiacchiere degli inservienti. In altri luoghi di culto, siano chiese, moschee o sinagoghe, non è pensabile che ci possa essere il traffico umano che ho visto in questi luoghi. Ma, come ripeto, il fedele buddista non sembra curarsene.
E prega.
Ma cosa prega, mi chiedo?
Del buddismo noi occidentali abbiamo un’idea molto fantasiosa e semplificata ma in realtà nel tentativo – vano – di farmi una cultura in materia, ho scoperto che si tratta di una filosofia/disciplina/religione estremamente complessa, con un buon numero di variabili che dipendono dalla “scuola” di provenienza e dal luogo in cui si è insediata. Certo è che da profana (e profanatrice, in un certo senso!) la visione di queste statue è abbastanza potente, un po’ per le dimensioni, un po’ per le espressioni, talvolta non propriamente benevole.
Guardare per credere.
Certo, a vedere il Budda di Giada un po’ la sensazione del souvenir l’ho avuta. Voglio dire: non ho trovato gran differenza tra l’originale e le piccole copie in vendita al bazar interno. Ma forse sono io insensibile al fascino dell’oriente.
Forse ho bisogno di rovine, di strati, di segni del tempo tangibili, perché no di decadenza.
L’effetto lucido non mi conquista. Io sono per la polvere.

7 commenti:

  1. Io ho aspettato che arrivasse qualche ospite dall'Italia per visitare insieme qualche luogo o museo o moschea qui a Istanbul. E ho fatto bene! Finora sono arrivate 13 persone e ogni volta rivedere sempre le stesse cose è un po' pesantuccio...

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    1. Non ci avevo pensato. Vero é che non credo verranno mai 13 persone a trovarci: il viaggio é per molti versi parecchio impegnativo!

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    2. io invece ogni volta scopro un angolo diverso nello stesso posto! ho dei *luoghi del cuore* che rivedo sempre volentieri

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    3. Ripeteremo le gite insieme allora!

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  2. Secondo me fai bene a farti la cultura basica. Se e quando verro' a trovarti "esigo" un po' della tua guida !...Per ora mi arrangio da sola al ..sole e al vento della Grecia! Cora

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  3. ciao gio,
    se vuoi la polvere, potrei suggerirti diversi luoghi qui in cina, non ultimo il tragitto sulla via della seta, da noi appena concluso.
    hai voglia di fare un salto qui per farti un'idea, cne le 3000 (non scherzo) foto che abbiamo fatto? li', ti assicuro, la polvere e non manca. e non solo quella del deserto del gobi :o)
    le rovine sono davvero tali.
    cris

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