giovedì 23 febbraio 2012

COME ERAVAMO

Quando eravamo piccole mia sorella ed io vivevamo alcune esperienze con una certa frustrazione e soprattutto con grandissima invidia verso gli altri bambini per una serie di cose che non potevamo fare. Oggi ci ridiamo sopra e forse godiamo anche un po' a far sentire i genitori "in colpa", ma nei panni di un bambino era proprio dura...

La televisione. Premesso che l’uso del telecomando da parte nostra non era contemplato, soprattutto per quanto riguardava i programmi serali, in generale per lungo tempo non abbiamo avuto voce in capitolo nella selezione di film, telefilm e cartoni animati. Già stiamo parlando degli anni  Settanta ed Ottanta, in cui non c’era tutta questa scelta. A ciò si univa il fatto che quel poco che c’era non potevamo quasi mai vederlo: ricordo che tutti i compagni di scuola parlavano di Twin Peaks ed io fremevo, perchè non sapevo minimamente di cosa trattasse. Stessa cosa con i Visitors. Tutti a parlare della scena di quella che mangia il topo vivo ed io ad abbozzare...
Il tempo delle mele al cinema? Scherzi, solo Bud Spencer e se andava di culo James Bond. (perfino mia nonna aveva visto al cinema Il tempo delle mele!). Happy days? Visto solo nell’adolescenza, alla centesima replica. Cartoni? Centellinati.
Le vacanze. Ho sognato per anni la vacanza ai bagni Isabella sul lungomare di Riccione, con la compagnia di amichetti, il bombolone e la schiacciatina di merenda, il giro in bici sotto la pineta, il lettino e la sdraio, la cabina e la doccia calda con il gettone.
E invece no, noi in barca a vela. Due lunghissime settimane ogni estate. Senza altri bambini con cui giocare. Bello, a contatto con la natura quanto vuoi, ma saicheppalle. In alternativa in montagna a camminare. Ecco, appunto.
I dolci. A casa nostra i dolci erano banditi. La versione ufficiale era che troppi dolci fanno male (si, ma pochi?), quella alternativa era che i dolci fanno ingrassare (però a colazione la mamma ci faceva mangiare il toast farcito!!!), quella ufficiosa è che a mia madre i dolci non piacciono, quindi per traslato a nessuno era dato mangiarne. Solo quando avevamo l’acetone. Capirai...
Una volta avevo talmente tanta voglia di dolci che ho racimolato dei soldi, mi sono comprata di nascosto nella latteria sotto casa due confezioni di crema pronta al cioccolato della Centrale del Latte e me le sono mangiate in un amen. Mezzo chilo di budino al cacao in cinque minuti scarsi...Record della pista.
Carnevale. Per anni ho desiderato un vestito di Carnevale degno di questo nome. Ma non normale, lo avrei voluto esagerato. Da principessa incantata, regina delle nevi, stile bomboniera, magari con qualche accessorio tipo il cerchietto di brillanti (ideale sulla mia criniera di ricci alla “Harlem contro Manhattan”), orecchini o anelli luccicosi. Magari guanti o piume.
Invece tra noi sorelle ci siamo contese per anni un vestito da spagnola che alla fine è diventato piu’ simile a quello di Cenerentola, ma non quello del ballo. L'altro, quello che finisce a brandelli dopo che la poveretta viene maltrattata dalle sorellastre. 
In alternativa a quel vestito, c'era solo un'altra opzione. Lo spauracchio di tutti i bambini: la carta crespa.
“Dai, che facciamo un bel vestito di Carnevale con la carta crespa!” 
(?*ç/$£%!!°§/$&!?) 
Con la carta crespa si riusciva a fare solo il fiore o se andava di lusso la farfalla. Quindi tu eri fiore e le tue amiche erano fate, damine, colombine, odalische, regine di saba, zarine, ballerine e chi più ne ha più ne metta....
Dev’essere per questo che stamani quando ho preparato Alice per la festa in maschera della scuola ho provato in fondo al cuore un piccolo ma sensibile moto di invidia. Per il vestito di Biancaneve che le hanno prestato e per l’orgoglio con cui lo indossava. Era bellissima, ma ho pensato che l’anno prossimo non c’è storia. 
Si veste da fiore pure lei...
Al massimo fiore di loto, giusto per restare in tema Oriente.

P.S. Per par condicio, indimenticabili nella mia infanzia le feste di compleanno con i panini al latte, i giochi in giardino ed il nonno mago; le grigliate con gli spiedini; le vacanze in barca (eh, si. Poi si apprezzano); a dormire dai nonni; la mamma che ti cura quando hai la febbre; la zuppa di cipolle; al cinema solo io e papà.

5 commenti:

  1. ok vista l'alice biancaneve ora tu e/o mara dovete pubblicare una foto vintage con il famoso vestito da spagnola! mi accontento anche di una versione di fiore in cartacrespa...
    elisa

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    1. Non saprei...penso che ci fosse una sola foto della famosa spagnola. Ma ormai si sarà persa nella notte dei tempi, o in qualche cassettone...!

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  2. Fantastico il racconto dei film e telefilm!Io e mia sorella abbiamo vissuto la stessa esperienza, soprattutto per ciò che riguarda i programmi serali. Apparte che il telecomando non l'avevamo per cui spesso e volentieri il programma rimaneva quello perchè nessuno aveva voglia di alzarsi a cambiare canale. In casa mia erano banditi tutti i film italiani, da fantozzi a pozzetto, da amici miei a de sica (definiti troppo demenziali e diseducativi)! non ne potevamo più di vedere jhon wayne e nero wolf, bud spenser me lo ricordo a memoria ancora adesso!!
    per il carnevale eravamo più fortunate, ma dipendeva dagli anni...la carta crespa l'abbiamo provata..anche con la pioggia!!
    effetto body painting!!!

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    1. Paro paro: anche il mi papà è sempre stato un fan di John Wayne e degli spaghetti western.Io non li reggo proprio!!!

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  3. Anche io avevo il vestito da spagnola, portato per 4 anni di seguito! Ma tu il dolceforno ce l'avevi?

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