CARO AMICO TI SCRIVO

Ho tentato di iniziare un post in molti luoghi:in metropolitana, in bagno, in coda, nelle pause di lavoro, prima di dormire, mangiare, lavarmi, truccarmi. Meglio dunque non scendere in dettagli su dove mi trovi in questo momento a raccontarvi un po' di novità.
Perché le notizie non mancano, ma alle volte manca il tempo o l'energia o tutte e due. Sfido chiunque di voi a rientrare dal lavoro sapendo di avere solo trenta minuti tra quando si è chiusa la porta e quando la si dovrà riaprire per andare a prendere le bambine, senza per altro aver ancora pranzato e decidere che è proprio il momento giusto per scrivere un post.
Cercherò di dare una parvenza di ordine cronologico nelle notizie, anche se so già che farò il solito calderone di aggiornamenti.

Partiamo dai fondamentali: ho comprato i miei primi occhiali da presbite. Cazzarola. Che non è proprio la notizia più importante dell'ultimo mese, specialmente in relazione alla Cina, ma porca la vacca come mi ruga.... Eppure sono ancora così giovane (!) fresca (!!) giovanile (meglio), che mi sembra sempre di avere la stessa età di 10 anni fa.
Eppure, evidentemente non è così. Almeno non per i miei occhi.
E forse nemmeno per i miei capelli bianchi, per le miei rughine di "espressione", per le ciccette un po' mollicce et cetera et cetera. Come si dice? Quando c'è lo spirito....
Parlando di spirito, se il corpo non migliora, la mente da qualche tempo è sollecitata (si fa per dire) dalla ripresa dell'attività lavorativa, che ha visto, nel giro di poche settimane, succedersi una tale quantità di diversi scenari che adesso mi trovo in una situazione un po' confusa. Immaginate che io venga chiamata in uno studio da A e che dopo qualche settimana A venga liquidata dallo studio perché improduttiva (benché  il problema fosse e sia dello studio e non della persona), lasciando me in balìa di soli cinesi, per altro con un'età media di poco sopra i venti e un'esperienza nulla. Per altro, dopo pochi giorni se ne è andata anche la Figa (ops Vega) di cui vi avevo già parlato e che almeno  qualcosa sapeva, lasciandomi senza parole. Ho realizzato che effettivamente i cinesi cambiano lavoro alla velocità della luce e al migliore offerente, senza preavvisi, senza rispetto verso il datore di lavoro, che - deduco - ricambia con la stessa moneta.
Così, mentre mi arrabatto e mi lambicco se mollare questo assurdo posto di lavoro, ho ricevuto anche l'esito delle mie analisi del sangue pro allergie. Risultato: significativa allergia agli acari della polvere. E l'acaro -visto da vicino- è proprio una brutta bestia. In tutti i sensi. Mi ritrovi ormai quotidianamente a starnutire, stantuffare, tossicchiare e soffocare finché un antistaminico locale o straniero mi riporta alla pseudo normalità. È in arrivo dall'Italia un vaccino caro come il fuoco: non ho garanzie che serva a qualcosa, ma non posso che tentare.
E se a casa prosegue la lotta all'acaro, in strada continua quella per evitare di finire in ospedale quando esco in motorino. Non finirò mai di fare commenti sull'assoluta follia dei cinesi alla guida di auto, moto e scooter, per tacere dei pedoni che si ostinano a NON guardare mai dove vanno, e il pericolo numero uno, ovvero le donnette in bici. Soprattutto anziane o di mezza età, che hanno quasi sempre una bici di 30 cm più alta della loro taglia e il cestino stracolmo di spesa. L'effetto è devastante nel momento in cui sono costrette a fermarsi o quando ripartono dopo una sosta: uno sbandamento drammatico che a me è costato il fanalino posteriore, allorquando una di loro mi è finita a bomba sulla metà posteriore del motorino. E siccome piove sempre sul bagnato, qualche simpaticone ha deciso di squarciarmi il sedile con coltellino, giusto per dimostrare che non è solo a Milano che sono capaci di atti vandalici.
Avrei altre mille cose da raccontare, ma per ora mi accontento: non sia mai che  qualcuno mi interrompa di nuovo o che crolli addormentata tra un'attività e l'altra.