giovedì 6 febbraio 2014

PROGRESSI

Quando eravamo piccole, mia sorella ed io eravamo solite la sera  - una volta spenta la luce della camera da mamma o papà - migrare l’una nel letto dell’altra (più frequentemente io nel suo, perché all’epoca ero una discreta allocca e non riflettevo abbastanza sugli svantaggi del ritornare nel proprio letto gelato una volta deciso di dormire) e chiacchierare a lungo.
Più spesso, mia sorella mi raccontava lunghe e fantasiose storie, e il copione prevedeva sempre che lei raccontasse, ma che io potessi scegliere l’argomento. La frase iniziale era dunque sempre la stessa e suonava più o meno così: “Vuoi (una storia di) animali, cose, magia, persone o bambini?”.
E io sceglievo. E – devo dire – non restavo quasi mai delusa.
Mi verrebbe dunque voglia di fare la stessa cosa ora e chiedervi se preferite che vi racconti delle evoluzioni del mio lavoro e delle faide interne che lo contraddistinguono o del mio incidente stradale in motorino, del capodanno cinese ormai agli sgoccioli e del conseguente effetto Beirut nella città (nel senso di bombardamenti prima e deserto dopo) oppure dei progressi linguistici barra strafalcioni e inglesismi di Maia, delle mie precarie condizioni di salute oppure dei cambiamenti di Alice, entrata a piene mani nell’età pre-prepuberale.
Gira la ruota……(Cento! Cento!...recitava ai bei tempi Iva Zanicchi) e voilà, vince Alice e i suoi progressi evolutivi.
Perché se si parla sempre dell’adolescenza come del periodo più nero, devo ammettere che anche i magici sei anni non sono da meno in quanto a prime curiosità e prime “pruderie”. Mi rendo conto che il tema è molto filo-mamme e poco filo-Cina, ma tant’è: in questo momento DOMANDE FILIALI IMBARAZZANTI batte CINESI ALLA RISCOSSA, uno a zero.
E io non ero pronta, cavoli se non ero pronta: ad una figlia che comincia a vergognarsi a fare la pipì davanti al suo migliore amico cinquenne, che però poche settimane prima aveva condiviso con lei una vasca da bagno, ma si sa bene che (testuale) Quella volta era diverso.
Diverso in che poi, non è dato sapere. 
Non ero pronta ad una bimba che non vuole più mettere il pigiama davanti al papà.
E non ero pronta alla fatidica domanda: “Ma come fanno ad entrare i bambini nella pancia della mamma?” (paragonabile, in termini di speechless solo a “Mamma, ma tu credi in Dio?”) quindi il tenore della mia risposta è stato pessimo. 
Ho vagliato l’ipotesi delle api e dei fiori, concludendo che in realtà non conosco nel dettaglio questa teoria: cosa c’entrano le api e i fiori con le pance? La teoria prevede che le api pungano le pance per fecondare le uova? O per fecondare i fiori? E come fanno ad entrare i fiori nella pancia? La teoria, così ricca di falle, avrebbe potuto risolversi solo in una raccapricciante epopea bucolica. Meglio attenersi al reale, magari bypassando i dettagli per un banale: quando mamma e papà si fanno tante coccole.
Così mi sono ritrovata a pensare a come e quando io ho realizzato la verità sulle api, i fiori e le tante coccole, e ammetto di non ricordarmi nulla di nulla: non ricordo uno specifico episodio, un amico disinvolto che abbia fatto pepate rivelazioni, un giorno, un mese, un anno particolari, un istante specifico che mi abbia rivelato l’arcano.  Semplicemente non ricordo nulla, tra il “prima” ed il “dopo”. E non so nemmeno dire se sia un male o un bene: un male forse, perché significa che la mia memoria fa schifo o magari invece un bene, perché significa che non ho subìto traumi particolari.
Lo stesso auguro a mia figlia, alla quale comunque cercherò di non negare risposte sincere, anche se questo significherà sentirla dire un BLEAH schifato o ridere come una sciocchina.
Ma si sa: beata gioventù....

P.S.
Alice ha sentito come si chiama il gatto dei vicini, di cui vi ho raccontato qualche giorno fa
Ma ha capito male, è lo chiama Buon Gustoni. Una nemesi perfetta.
Come dicevo: beatà gioventù….


4 commenti:

  1. .... ecco, adesso non è che puoi far fare un altro bel giro a quella ruota? No perchè io da inizio 2014 sono un po' più connessa....!
    PS. Io l'ho imparato sfogliando con mia mamma il libro "Come nascono i bambini" illustrato da tale Blake Hamilton, che comprò nel lontano 1972 per mio fratello più grande... e che le costò un richiamo dalla maestra Asei che, nel lontano 1972 restò abbastanza scioccata dall'emancipazione teutonica di mia madre... l'ho riproposto a mia figlia... con il divieto assoluto di portarlo in classe però (perché nonostante fosse il vicino 2012, un bel richiamo scritto dalla maestra l’avremmo sicuramente rischiato anche noi!).

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  2. Ce l'avevo anche io quel libro là! stupendo.
    a parte il meccanismo del "passaggio" (nascosto sotto le lenzuola), era spiegato molto bene.
    ecco, sta tutto lì, nel "passaggio" ;)

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  3. COMPLIMENTI PER IL BLOG! <3
    NUOVO POST SUL MIO BLOG! PARLO DI BIMBI!
    http://www.fiocchifiocchi.com/?p=896

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  4. Incidente? :(

    Vogliamo gli altri giri della ruota e al più presto ;)

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