Quando eravamo piccole, mia
sorella ed io eravamo solite la sera - una
volta spenta la luce della camera da mamma o papà - migrare l’una nel letto
dell’altra (più frequentemente io nel suo, perché all’epoca ero una discreta
allocca e non riflettevo abbastanza sugli svantaggi del ritornare nel proprio
letto gelato una volta deciso di dormire) e chiacchierare a lungo.
Più spesso, mia sorella mi
raccontava lunghe e fantasiose storie, e il copione prevedeva sempre che lei
raccontasse, ma che io potessi scegliere l’argomento. La frase iniziale era
dunque sempre la stessa e suonava più o meno così: “Vuoi (una storia di) animali, cose, magia, persone o bambini?”.
E io sceglievo. E – devo dire –
non restavo quasi mai delusa.
Mi verrebbe dunque voglia di fare
la stessa cosa ora e chiedervi se preferite che vi racconti delle evoluzioni
del mio lavoro e delle faide interne che lo contraddistinguono o del mio incidente
stradale in motorino, del capodanno cinese ormai agli sgoccioli e del
conseguente effetto Beirut nella città (nel senso di bombardamenti prima e
deserto dopo) oppure dei progressi linguistici barra strafalcioni e inglesismi
di Maia, delle mie precarie condizioni di salute oppure dei cambiamenti di
Alice, entrata a piene mani nell’età pre-prepuberale.
Gira la ruota……(Cento! Cento!...recitava ai bei tempi Iva Zanicchi) e voilà, vince Alice e
i suoi progressi evolutivi.
Perché se si parla sempre dell’adolescenza
come del periodo più nero, devo ammettere che anche i magici sei anni non sono
da meno in quanto a prime curiosità e prime “pruderie”. Mi rendo conto che il tema è molto filo-mamme e poco
filo-Cina, ma tant’è: in questo momento DOMANDE FILIALI IMBARAZZANTI batte
CINESI ALLA RISCOSSA, uno a zero.
E io non ero pronta, cavoli se
non ero pronta: ad una figlia che comincia a vergognarsi a fare la pipì davanti
al suo migliore amico cinquenne, che però poche settimane prima aveva condiviso
con lei una vasca da bagno, ma si sa bene che (testuale) Quella volta era diverso.
Diverso in che poi, non è dato sapere.
Non
ero pronta ad una bimba che non vuole più mettere il pigiama davanti al papà.
E non ero pronta alla fatidica
domanda: “Ma come fanno ad entrare i bambini nella pancia della mamma?”
(paragonabile, in termini di speechless
solo a “Mamma, ma tu credi in Dio?”) quindi il tenore della mia risposta è
stato pessimo.
Ho vagliato l’ipotesi delle api e dei fiori, concludendo che in
realtà non conosco nel dettaglio questa teoria: cosa c’entrano le api e i fiori
con le pance? La teoria prevede che le api pungano le pance per fecondare le
uova? O per fecondare i fiori? E come fanno ad entrare i fiori nella pancia? La
teoria, così ricca di falle, avrebbe potuto risolversi solo in una raccapricciante
epopea bucolica. Meglio attenersi al reale, magari bypassando i dettagli per un
banale: quando mamma e papà si fanno
tante coccole.
Così mi sono ritrovata a pensare
a come e quando io ho realizzato la verità sulle api, i fiori e le tante
coccole, e ammetto di non ricordarmi nulla di nulla: non ricordo uno specifico
episodio, un amico disinvolto che abbia fatto pepate rivelazioni, un giorno, un
mese, un anno particolari, un istante specifico che mi abbia rivelato l’arcano. Semplicemente non ricordo nulla, tra il “prima”
ed il “dopo”. E non so nemmeno dire se sia un male o un bene: un male forse,
perché significa che la mia memoria fa schifo o magari invece un bene, perché
significa che non ho subìto traumi particolari.
Lo stesso auguro a mia figlia,
alla quale comunque cercherò di non negare risposte sincere, anche se questo
significherà sentirla dire un BLEAH schifato o ridere come una sciocchina.
Ma si sa: beata gioventù....
P.S.
Alice ha sentito come si chiama
il gatto dei vicini, di cui vi ho raccontato qualche giorno fa.
Ma ha capito
male, è lo chiama Buon Gustoni. Una nemesi perfetta.
Come dicevo: beatà gioventù….
.... ecco, adesso non è che puoi far fare un altro bel giro a quella ruota? No perchè io da inizio 2014 sono un po' più connessa....!
RispondiEliminaPS. Io l'ho imparato sfogliando con mia mamma il libro "Come nascono i bambini" illustrato da tale Blake Hamilton, che comprò nel lontano 1972 per mio fratello più grande... e che le costò un richiamo dalla maestra Asei che, nel lontano 1972 restò abbastanza scioccata dall'emancipazione teutonica di mia madre... l'ho riproposto a mia figlia... con il divieto assoluto di portarlo in classe però (perché nonostante fosse il vicino 2012, un bel richiamo scritto dalla maestra l’avremmo sicuramente rischiato anche noi!).
Ce l'avevo anche io quel libro là! stupendo.
RispondiEliminaa parte il meccanismo del "passaggio" (nascosto sotto le lenzuola), era spiegato molto bene.
ecco, sta tutto lì, nel "passaggio" ;)
COMPLIMENTI PER IL BLOG! <3
RispondiEliminaNUOVO POST SUL MIO BLOG! PARLO DI BIMBI!
http://www.fiocchifiocchi.com/?p=896
Incidente? :(
RispondiEliminaVogliamo gli altri giri della ruota e al più presto ;)