LE SORPRESE IN CINA NON FINISCONO MAI

Post veloce veloce, quest'oggi.

Ché ho una bambina ancora a casa da scuola, ultima "coda" della lunga vacanza della scorsa settimana (da cui deriva il mio latitare) e mica ho tanto tempo, sapete.

Però un breve accenno alle vacanze non può mancare. Perché abbiamo approfittato della festa (Nazionale Cinese, in cui si celebra la fondazione della Repubblica Popolare) e del bel tempo per ripetere quanto già fatto lo scorso anno, più o meno nella stessa stagione: siamo andati tre giorni a Moganshan.

Stesso posto, nuova compagnia. Perché il destino a volte è cinico e baro e le persone che avresti voluto ancora con te purtroppo le hanno rispedite al mittente.

Comunque, come dice qualcuno, non intristiamoci. Anche perché la nuova combriccola era decisamente all’altezza: otto adulti, quattro infanti (età media 2 anni) e quattro ragazzetti (età media 5 anni), più una quantità di scorte alimentari degne del reparto “Imported” del Carrefour e un consumo di birra locale che ha sfiorato l’etilismo.

Queste zone della Cina, in mezzo alla montagna (bassa, sui 700 metri) e tra foreste di bambù, restano comunque una piacevole alternativa alla città, soprattutto quando la città è Shanghai, che avrà tanti pregi ma proprio verde non è.

Dunque ecco il gradevole scenario.

E poi, tra uno spostamento e l'altro, l'epifania:

E non abbiamo potuto resistere, siamo pure entrati.
Salvo poi scoprire:

In Cina le sorprese non finiscono proprio mai.