C’è chi le chiama “concatenazione
di sfighe”, chi invece “succedersi di eventi sfortunati”.
Io la chiamerei una giornata di
merda.
Intendo quella che inizia sotto i
migliori auspici: il sole, gli uccellini che cinguettano, i giardinieri che ti
scaricano sotto la finestra di casa imprecando alle 5:59 un massiccio ammontare
di tappeti erbosi perché in effetti la scorsa settimana altri alacri
giardinieri avevano zappato la terra per rimuovere il vecchio stecchito
pratino grosso modo allo stesso orario.
Con le bimbe nessun litigio:
tutte brave, tutte a scuola nei tempi e di discreto umore, ché dire “buono” con
quelle due non si sa mai.
Accade però che il fato crudele
inizi ad accanirsi e - una volta iniziato - decida che ci ha preso gusto.
Ore 8:30
Incastro il motorino nei parcheggi davanti alla fermata della metropolitana e via! scendo e mi infilo
nella linea 10. Devo andare al corso di photoshop, in un centro expat che fino
all'anno scorso distava da casa mia più o meno 35 minuti, mentre ora, qualsiasi
scelta di linea metropolitana io compia, mi comporta circa 1 ora e 10 minuti di
strada. Una gran rottura di palle, non fosse che il corso è utile ed
interessante e ho preferito non rinunciare solo per una questione di distanza.
Decido per la combinazione di linea 10 + linea 2, se non ché una volta salita
sul vagone della 2, il treno non parte e resta inchiodato alla fermata per interminabili
minuti.
Il problema è che non solo non
conosco bene il cinese, ma non lo
conosco nemmeno inmodosufficientedacapireunannuncio,
ovvero: lo speaker parlava e io non capivo una mazza. Dopo 25 minuti di attesa
ho deciso di farmene una ragione e sono schizzata in superficie dove altre
centinaia di cinesi stavano cercando di chiamare il taxi (ma altre decine di migliaia erano rimasti stipati nei vagoni in attesa di un vaticinio...).
Risultato: partita dalla scuola
di Maia in largo anticipo, sono arrivata al corso con quindici minuti di
ritardo, per un tempo totale di 1 ora e cinquanta minuti di tragitto.
Ore 10:15
Non paga, ho realizzato di aver
lasciato a casa il mouse e il cavo di alimentazione del computer (oggetto discretamente
necessario nell'ambito di una lezione di computer grafica) che ovviamente, dopo una mezz'oretta di
autonomia ha agilmente tirato le cuoia. Immaginiamoci dunque il diletto di
seguire una lezione di computer senza computer, prendendo frenetici appunti e
improvvisando disegnini di schermate sul mio quaderno.
Ore 13.00
Per stare tranquilla, finita la
lezione prendo un taxi, che attraversa la città in un baleno e mi riporta alla
fermata della metropolitana di cui sopra. Scendo alla distanza e un pizzicorino mi prende al naso
perché solitamente vedo da lontano il colore sgargiante dello scooter, che tra
l’altro è anche piuttosto grosso. Ora non vedo nulla.
Mi aggiro per tutti e
quattro i parcheggi della metropolitana, ma niente.
Fregato.
Fottuto.
Kaput.
Bèi dào.
被盜
DIO COFFEE, mi viene da dire.
Ho anche il cellulare scarico e
non posso nemmeno chiamare Andrea per smadonnare in libertà.
Mi tocca aspettare pure la ricarica.
Ore 13.45
Con la coda tra le gambe arrivo a
casa. E se già ero “scornata”, una volta sbirciata la casella della posta mi
sono proprio girate le palle.
Sto cercando di inventarmi una
piccola attività di grafica. Niente di speciale, ancora in fieri. Ma mi piace
disegnare, so mettere insieme le immagini, sto studiando per migliorare le mie
capacità, per cui ho pensato di proporre ad alcune expat che stanno
organizzando la festa di Halloween del compound di preparare per loro l’invito.
Quella che ho contattato si è dichiarata “Very glad” della mia iniziativa e –
dopo aver visto il mio lavoro – mi ha scritto che le è piaciuto molto.
Va da se’ che oggi nella casella
della posta ho trovato l’invito alla festa di Halloween. E naturalmente non
quello (modestamente, bellissimo) fatto da me. Ma quello fatto da un’altra.
Una cosa molto originale:
tutto arancione, con i disegni delle zucche assassine e il castello indemoniato.
Probabilmente Alice sapeva fare
di meglio.
Il problema è che ora sono solo le 15.00.
Davvero una giornata" particolare" ! peccato per il motorino :era proprio bello" Mettila così: quando torni non avrai il problema dell'immatricolazione! A meno che.... Ma sì ,sono quasi sicura che sarà sostituito: troppo utile.! Cora
RispondiEliminaFatto!
EliminaRagazzi, che giornataccia! (L'imprecazione citando la catena di coffee bar mi ha fatto morir dal ridere!)
RispondiEliminaOrmai è un must di tutti i momenti buii...
EliminaIL MOTORINO? ossia, quello stupendo di qualche post fa? NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
RispondiEliminaNoo, un'ora e quarantacinque di tragitto noo è una cosa che io non riuscirei a sopportare! Comunque fai bene a frequentare corsi di photoshop, sono molto utili :)
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