PACCO, DOPPIO PACCO E CONTROPACCOTTO

Con pecorino, caciotte, coppa e ricotta salata finalmente al sicuro nel frigorifero cinese posso tirare il fiato, spacchettare tre valigie enormi il giovedì e rifarle quasi nello stesso modo il venerdì, dal momento che questa sera ci aspetta uno Shanghai-Kuala Lumpur in notturna, che spero non metterà troppo a dura prova le mie figlie, le quali - per quanto insostenibili per molti aspetti - hanno rivelato negli ultimi mesi (ma in effetti dovrei dire nell'ultimo anno e mezzo, cioè da quando ci siamo trasferiti) una certa "scorza" e capacità di sopportazione dei viaggi e degli spostamenti.

Paradossalmente, creano più grane per un Punta Ala-Viareggio in macchina (un'ora e mezzo a dir tanto) che per un Milano-Shanghai  in aeroplano (le vecchie care dodici ore). 

Misteri della fede...

Non lo nego: quest'anno il giro dei quattro cantoni mi è un è po' pesato, non certo per l'accoglienza e l'ospitalità dei nonni (quella non ha prezzo), ma per il giochino pacca-spacca-rimpacca dei bagagli che si è ripetuto grosso modo dodici volte, che in un mese e mezzo non è mica paglia. 

Però, come si suol dire, alla fine delle vacanze ci si dimentica delle fatiche e restano solo i ricordi (possibilmente belli), che nel caso delle nostre italiche vacanze sono forse più intensi perché spesso in Cina si traducono in piccole carenze, dettagli che, qui, nella vita di tutti i giorni, dobbiamo fare a meno.

Il primo, VERO, gelato.      Gli amici (i migliori!!) che arrivano a casa tua con sushi e birra per venti.

Un giro per la Milano che cambia.      Poco più di un giorno in montagna con l'amica di una vita.

L'Angelo del formaggio.      Un po' di coccole alla finestra.

"Si, viaggiare.."      Divertirsi con poco.      Cora e Barbariccia.

Pedicure alla Umami.

Odore di pineta.      Mari di girasoli.

Ritornare un po' bambini.