Mentre in Italia prima di
scegliere una tata si pretende di saperne curriculum dettagliato, diploma,
esperienze e quant’altro, qui non ci si pensa troppo: la scelta della ayi,
ovvero della persona tuttofare in casa, segue dei criteri di selezione molto
diversi. Passaparola, soprattutto, ma anche capacità di saperci fare coi
bambini, un minimo di destrezza nei lavori domestici, doti culinarie,
disponibilità a baby-sitting serali e – perché no – anche una richiesta
economica non troppo esosa.
Di fatto però, qui si va molto a
pelle.
Diverse conoscenti hanno cambiato
ayi soprattutto perché sentivano che non c’era feeling con i loro bambini,
anche se poi erano brave a cucinare o a stirare.
Nel mio caso è quanto mai così:
FJL non stira granché, cucina piatti semplici (in realtà non la faccio cucinare
quasi mai, preferisco farlo io) e pulisce in maniera diciamo così “creativa”,
ma è una tipa curiosa, è interessata ad imparare e soprattutto ADORA le
bambine.
In particolare Orson.
E le volte
in cui la piccoletta le stampa un bacio sulla guancia lei si scioglie.
Detto questo, ultimamente di
cappellate ne ha fatte parecchie, come quando rientrando da una commissione ho
trovato la bambina con in bocca una caramella grande come un confetto e dura come il legno e l’ayi che tutta contenta
se la guardava orgogliosa di averla fatta felice.
O come quando -Maia avrà avuto 18 mesi- le ho trovate che giocavano con il Lego. Non il Duplo, proprio il LEGO, quello con i pezzi minuscoli, talmente minuscoli che trovarseli in gola a diciotto mesi é un attimo.
Ma il meglio é stato l’altro pomeriggio, quando
– mentre io ero in bagno e Orson gridava perché voleva vedere i cartoni animati
- (“Babbalàààààààà!!” trad.
Barbapapà) lei ha capito la richiesta della bambina, ha voluto fare quella
super efficiente e, tra un colpo di ferro e l’altro, le ha acceso la
televisione e il dvd.
Brava, mi sono detta, che sintonia. Ha capito cosa voleva la bambina anche se parlava in italiano.
Solo che dopo qualche minuto dopo essere uscita dal bagno ed averla guardata
con la coda dell’occhio che seguiva con sguardo catatonico le immagini sullo
schermo, mi sono accorta che stava guardando una puntata di Sex and the City che avevo lasciato a
metà la sera prima.
Mi chiedo se accadrà prima che si strozzi con una mou o che fruisca di una precoce educazione sessuale completa.
speriamo solo che preferisca carrie a samantha. .un bacio Cristina
RispondiEliminaE perché mai?
Elimina;-)
L'ultima prodezza della ayi non mi sembra così grave,mentre gli altri episodi fanno un po' rabbrividire.Ma adesso l'ha capita?Si capisce che sa farsi perdonare,ma un po' di responsabiltà,caspita!Posso confessare,che uno dei motivi per cui non davo quasi mai caramelle alle mie bimbe era per paura che si strozzassero. Poi..è rimasta l'abitudine!! Cora
RispondiEliminaLe caramelle ora sono bandite, infatti!
Elimina(Ma che denti, le tue figlie!!)
ok la simpatia e il feeling ma io una che non fa come dovrebbe non me la sento di pagarla e di tenerla ancora :/
RispondiEliminaIo non sarei così drastica. Un conto é se una volta fatto notare l'errore questo si ripetesse, ma se succede una volta mi sembra corretto offrire il beneficio del dubbio.
EliminaTieni anche conto la difficoltà linguistica e le enormi diversità culturali che alle volte non sono cosa da poco.
Cara Giovanna,
RispondiEliminanon ricordo se fosse uno sfogo su What's up o un bloggetto, ma mi sembra di leggere "paro paro" le parole di Anna. Grande amore ricambiato, senz'altro, ma qualche dubbio nel trovarsi a passare il battitappeto, rassettare il bagno o quant'altro mentre la tenerissima filippina cantava ninne nanne sul divano a number 2 mentre n. 1 sbriciolava biscotti in giro!
Dai ragazze! L'importante è la sicurezza! Quindi "prima" spegnere il ferro, "poi" Sex and the City....forse è meno pericoloso.
Coraggio!
Elena C.
E' proprio così...
EliminaGrazie.