L’agopuntore si
chiama dottor Kim, un mite signore cinese alto alto, che sussurra
quando parla, che ha gli occhiali sempre calati sul naso e che – a giudicare
dalla quantità di roba impilata sugli scaffali dietro la sua scrivania – ha due
grandi passioni, se si esclude l’agopuntura: il thé e la musica classica.
Comunque mi piace il dottor Kim: è rassicurante e tranquillo, è una di quelle
persone che potrebbe convincerti di qualsiasi cosa solo grazie al tono pacato
della sua voce ed alla sensazione che lui SAPPIA, e che ti possa aiutare. Nel
colloquio preliminare in realtà mi ha fatto domande e mi ha dato consigli un po’
da Nonna Belarda, nel senso che ha detto cose discretamente ovvie (non portare
pesi, tieni la parte al caldo, piega le gambe quando devi fare uno sforzo, stai
seduta dritta a tavola, dormi con un cuscino sotto le gambe…). Il fatto è che
lo dice con stile, quindi ti sembra che ti abbia aperto un mondo.
Dopo la
chiacchierata inizia il trattamento vero e proprio: in ogni “seduta” vengo
prima avvoltolata a livello di basso-bacino in una specie di cintura elettrificata,
composta da una fascia e da una serie di elettrodi che vengono inumiditi con
acqua calda prima di ogni applicazione. L’abbinamento elettrodo-acqua mi crea
un leggero disagio, perché mentre la macchina scarica impulsi anche piuttosto
dolorosi sulla mia schiena io fantastico sull’eventualità di prendere la scossa
e di friggermi in un sol colpo i reni e le chiappe.
Dopo l’elettroshock
alle terga si passa all’agopuntura vera e propria: ora, chi dice che “quando ti
mettono gli aghi non senti niente” mente sapendo di mentire. Come in tutte le
cose, dal massaggio in poi, se tu hai un dolore acuto in un punto, in quel
punto TI FARA’ UN MALE PORCO. Anzi, vi dirò
di più, occasionalmente mi fa male anche in altri punti, mannaggia. E non è un
pizzichino, ma è come se mi toccasse vagamente i nervi. In ogni caso, fa un po’
strano ritrovarsi a pancia sotto su un lettino d’ospedale con dieci aghetti
nella schiena più due nelle natiche, che evidentemente costituiscono un punto
nevralgico mica male considerando che l’origine del mio dolore è decisamente
più in alto.
Oppure il dottor Kim è un feticista del sedere, ma dato il tipo
tenderei ad escluderlo.
E come se non bastassero gli aghi, ci piazzano pure sopra
una lampada calda calda e un qualcosa di non meglio identificato (in effetti
movimenta il tutto mentre sono immobilizzata a pancia in giù quindi la mia
visuale è quasi nulla) che crea un pizzicore, come un’altra piccola scarica
solo localizzata a livello di un paio di aghi e che mi “sollecita” con cadenza di
due o tre secondi.
Una volta esauriti anche questi venti minuti il trattamento
si chiude con l’applicazione in quattro punti della “parte” di altrettanti
vasetti di vetro, dai quali viene tolta l’aria mediante la rapida applicazione
all’interno di una specie di torcia fumosa: questi bormioli senza sottaceti si
attaccano alla pelle con un PLOP e dopo cinque minuti vengono staccati con uno
SPLOP. Ho chiesto al dottore a cosa servano e lui mi ha detto che l’assenza di
aria fa si che i muscoli vengano tirati verso l’esterno, la qual cosa
evidentemente fa tanto bene al corpo.
Ora so cosa fare quando finisco la
giardiniera.
In ogni modo, io alle sedute ci vado, anche se mi sembra che fino
ad ora nulla sia cambiato. Però quando mi ha dato la pozione magica da prendere
per bocca proprio non ce l’ho fatta. Teoricamente dovrei assumere un’oretta
dopo i pasti, due volte al giorno, un misterioso beverone marrone (gli
ingredienti erano rigorosamente in cinese)
che dovrebbe integrare il
lavoro fatto dall’agopuntura. Chi mi conosce bene lo sa. Sono una che ha sempre
fatto quello che si doveva fare: finire il cibo nel piatto, prendere la pasticchina
di fluoro per i denti, studiare per il giorno dopo, fare quello che si DEVE.
QUESTO |
Ma
questo no.
Giuro che c’ho provato ma non ce la faccio. Questa roba ha un gusto
insopportabile: un po’ rabarbaro, un po’ balsamo di tigre, un po’ sciacquatura di piatti. E’
quanto di più disgustoso abbia mai assaggiato.
Dottor Kim, non scherziamo: io ‘sta
roba non la bevo. Oltretutto come se non bastasse, l’unica cosa che sono
riuscita a capire è che contiene estratti di radici (e vabbé) e polvere di
cavalluccio marino.
A
dottò, mi tengo il mal di schiena.
Il medico che come grandi passioni ha il tè e la muscia classica è già entrato nelle mie corde: per me non ci potrebbe essere biglietto da visita migliore :)
RispondiEliminaLo promuovo anche se, beh, il beverone lo eviterei anch'io ;)
Mi ha detto di provare con il miele dentro: farò un'ultimo tentativo, ma dubito di riuscire...
RispondiEliminaTi serve la tua insegnante di Pilates preferita!!!arrivoooooo
RispondiEliminaE' vero, anche se a dirti il vero pilates-joga continuo a farlo e so che mi fa bene. E' che dovrei cambiare una serie di cose: postura, brutte abitudini, dieta....
EliminaSOB!
A me sembra giusto bere l'amaro calice fino in fondo. Poi, se per caso non dovesse funzionare, c'è anche la medicina occidentale, per esempio un antireumatico che si chiama brufen, venduto già in milioni di pillole, che non dà effeti collaterali.
RispondiEliminaVale Joanna
Galeno/Barbariccia
A volte mi chiedo PERCHE' ho sempre fatto quella ligia al dovere...Qualcuno deve avermelo insegnato...
Elimina:-)
Ma cosa?! Ti fa le "coppette", come si faceva fare il mio papà per il "fuoco di S.Antonio"! Devo dire,però, che gli funzionavano. Auguri! Cora
RispondiEliminaProprio quelle! Me le ricordavo anche io!
EliminaQui a casa Barilla l'agopuntura va alla grande, sopratutto per i dolori articolari. A volte in Italia è difficile trovare un agopuntore bravo, ma da te non credo che sussista questo tipo di problema. :-)
RispondiEliminaLa "lampada calda" si chiama Moxa e serve per ampliare l'efficacia dell'ago. Le coppette sono un rimedio vecchio ed efficace, si possono fare anche a mano ma fa più male, come un pizzicotto grande.
Dai, affidati al Dr. Kim e vedrai che ne gioverai!
:-)
Ma la moxa non è quella specie di "sigarone" caldo che si avvicina al punto del dolore?
EliminaMa la cara vecchia aspirina...?se te ne preparo una scorta, te le propino travestita da Harry Potter, ascoltando la nona di Beethoven, in una notte di luna piena, dici che posso competere con il Dr Kim?Mara
RispondiEliminaAh ah!
RispondiEliminaAspirina? Banale...
Moltissimi anni fa, quando Anna e Angelo erano adolescenti ed eravamo in vacanza in Gran Bretagna, Angelo fu colpito da un forte mal di testa. Entrammo in una farmacia (una vera con la croce verde lampeggiante). Dietro il banco un medico cinese. Esposto il problema, la domanda fu "volete un rimedio chimico tradizionale o una medicina cinese?" Risposta "Siamo in vacanza. Quello che agisce possibilmente oggi e non fra un mese". Ci fu data una scatola di Syndol. Il mal di testa sparì e la famiglia Calini vi rimase affezionata (al Syndol) per anni. No comment. E.C.
RispondiEliminaSarà, ma dopo quasi tre settimane e un dolore costante sono passata al Flector!!!!
Elimina;-)