COOKIES FOR SALE

Non sono mai stata una fan sfegatata delle strisce dei Peanuts.

Ora, tenderei a dare per scontato che tutti voi sappiate cosa sono le strisce dei Peanuts, che non sono né una droga che si sniffa, né un cibo che fa ingrassare. 

Sono i cari e vecchi fumetti di Charlie Brown, Linus e Lucy Van Pelt. Che, come dicevo, non sono mai stati i miei preferiti, però hanno sempre avuto il loro fascino. Perché i disegni erano puliti, perché le battute erano sagaci e perché mostravano un’America del quotidiano in cui le verità dei grandi erano messe in bocca ai bambini.

Quello che mi è sempre piaciuto dei Peanuts è che vivevano molto la strada e quella strada era, di fatto, come il nostro compound: un posto a misura di piccoli, dove i bambini potevano giocare insieme, passare liberamente uno dalla casa dell’altro, dove la cuccia di Snoopy diventava un pensatoio e il centro dell’universo.

Da quando sono arrivata in questo compound volevo fare questa cosa, che ho sempre visto nelle strisce di Shultz: il mercatino fuori casa. Così ieri mattina ho fatto una ventina di biscotti (di quelli che, come ben sapete, sono tanto brava a fare), abbiamo portato fuori un tavolino e gli sgabelli, Alice e la sua amica hanno preparato il cartello che abbiamo appeso al bordo del tavolino con lo scotch: “COOKIES 1 RMB” .
Poi ci siamo messi ad aspettare (in verità, io stavo nell’ombra e le incitavo a farsi pubblicità appena passava qualcuno).

Nel giro di un’ora hanno venduto tutto.
Un bel bottino, 16 Rmb in due, grosso modo un paio di Euro da dividere tra loro.
Che, considerando il costo della farina, dello zucchero, del burro e delle uova, non è stato proprio un grande affare per me.

Ma vuoi mettere la felicità di vedere come se la sono goduta?