venerdì 13 luglio 2012

REGOLE VACANZIERE

Il fatto che questa estate io sia più itinerante del circo Togni e più a contatto con località di mare sparse per l’Italia di untronista in giro per discoteche mi consente di stendere una statistica decisamente più aggiornata di quanto non potessi fare l’anno scorso, in cui avevo all'attivo non più di un paio di settimane di villeggiatura, delle figlie più piccole e soprattutto contesti vacanzieri decisamente meno mondani.
La statistica riguarda la categoria “bambino in vacanza”, in tutte le sue sfaccettature e soprattutto con tutto quello che il soggetto comporta.

Scrivo di questo perché negli ultimi giorni ho avuto la sgradevole sensazione di essere l’unica madre in tutta la terra di Toscana (ma ora che sono in Liguria non cambia niente…) a rimproverare la propria figlia.
Ma - mi sono chiesta - è mai possibile che tutti gli altri nuclei familiari sembrino usciti dalla pubblicità del Mulino Bianco, mentre io passo buona parte del mio tempo a frustrare la mia figlia grande negandole, in ordine sparso:
- Il gelato (quando ne ha già mangiato uno)
- Le caramelle (perché fosse per lei ne mangerebbe di continuo)
- Il giornalino (quando non se lo merita)
- Una Barbie (ne ha sei e non ci gioca)
- Vedere i giochini sul telefono (‘sto piffero)
- Un cartone (dopo averne già visto uno di un’ora e mezzo)
- Un piccolo giochino (vedi voce giornalino)
- La sesta storia della giornata (quando ormai ho la voce rauca e non so più cosa inventarmi)
- Stare alzata oltre l’orario (quando il tuo pensiero fisso da venti minuti è assaporare il momento
esatto in cui chiuderai quella porta, dicendo buonanottepiezzecore)
- La cocacola (che non ama, ma chiede solo perché qualche altro genitore la fa bere ai propri bambini)

Au contraire, al bambino in vacanza tutto è concesso: per qualche strana regola non scritta, sembra che tutti i genitori che incontro ragionino in termini di: “Massì, siamo tutti in vacanza, si può essere un po’ più di manica larga!”. Probabilmente io sono di animo un po’ più austero (anche se sono sicura che mio padre mi direbbe che sono invece troppo lasca…) ma secondo me la vera libertà, il vero relax, noi grandi ce lo riusciamo a concedere proprio quando i figli rigano dritto. Il concetto che se noi ci rilassiamo si debbano rilassare anche loro facendo quel cappero che vogliono secondo me è un’emerita stronzata. Ma evidentemente lo pensiamo in pochi.
Il risultato è che intorno a me vedo bambini caciaroni, viziati, rumorosi, che mangiano male, fuori dagli orari, che spesso vanno letto più tardi di me (lo ammetto, qui ci vuole poco) e che pensano che tutto sia dovuto.

L’atroce sospetto è che non sia solo una faccenda di vacanze estive….

9 commenti:

  1. puoi ben dirlo, altro che ''solo in vacanza''

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  2. Condivido, anche io ho questa sensazione, però non solo in vacanza..
    L'educazione non va in vacanza, se non si mangiano 3 gelati normalmente, perchè in vacanza si? E' giusto che esistano strappi alla regola, giorni meno rigidi e con più concessioni, in fondo non esistono anche per noi?
    Ma devono essere momenti, non quotidianità.
    Come non credo sia giusto, nel mio caso, con Guu piccolino, obbligarlo a stare alzato di più la sera perchè la luce c'è fino a tardi, fa caldo, è bello stare in giro. Ho voluto un figlio? E questo è il "prezzo", si chiama coerenza...

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    1. Mi consola leggere il tuo pensiero. Resta il fatto che siamo una minoranza....

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  3. Guarda, il mio e' ancora troppo piccolo perche' possa dare grandi giudizi, pero' la mia intenzione e' di fare come te! Gia' adesso, che neppure parla, dobbiamo stare attenti a non dargliene troppe vinte, mi immagino tra qualche anno.

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  4. Risposte
    1. Lo so lo so. Altrimenti le vacanze con voi non le faremmo!

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  5. brava, gio, continua ad essere una brava mamma, che si occupa delle sue figlie e della loro educazione, anche in vacanza.
    tanti genitori lasciano fare ai propri figli tutto cio' che vogliono, in vacanza e non, semplicemente perche' non hanno voglia o non hanno idea di come si faccia o, magari perche' pasano talmente poco tempo con loro che il senso di colpa gli fa dire "poverini, lasciamoli divertire", non rendendosi conto che il divertimento non ha nulla a che fare con l'educazione.
    anch'io ho visto un sacco di bambini maleducati e viziati (e sono in montagna in lombardia), che addirittura alzano le mani sui propri genitori, i quali ridacchiano imbarazzati.
    che pena... e scusa lo sfogo, ma piu' vivo lontano dall'italia e meno mi manca!
    buona vacanza, comunque e ci vediamo fra qualche settimana :o)
    un abbraccio,
    cris

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