Siamo stati invitati per il sabato appena trascorso ad una cena
senza figli ed è già un po’ di tempo che la mia dolce metà ed io ci stavamo dicendo che era giunta l’ora di uscire la sera senza le due amabili palle al
piede. Oltretutto l’occasione di sperimentare l’uscita a due era doppiamente
ghiotta perché chi ci invitava si trova nel nostro stesso compound quindi in caso
di necessità (incendio, caduta dalle scale, danni a cose o persone, tentativo
di fuga della Ayi, tentativo di suicidio della Ayi, tentativo di omicidio
reciproco tra sorelle...) avremmo potuto essere di ritorno in un tempo record.
L’occasione era ancora più ghiotta considerando
che la cena nasceva dalla curiosità collettiva tra amici di assaggiare mozzarella e burrata
preparate da una signora coreana con trascorsi italici, poi trapiantata a
Shanghai, che si è furbescamente rivenduta sul mercato locale con qualcosa che
in effetti qui é molto difficile trovare, se si escludono gli orridi
sacchettini di quella mozzarella che sicuramente tutti conoscete ma che in Italia
nessuno osa mai comprare. Quella con il nome di un santo (o era una santa?), quella che quando la
apri scopri che c’è quasi solo acqua ed un tristissimo bocconcino
incartapecorito che ti guarda mogio, quella che ha un retrogusto amaro
come pochi, quella che al Ciallefu vicino a casa mi viene via a 4 euro al
pezzo. Per giunta.
Quindi ben venga la novità casearia....
Sorge però il problema del baby sitting:
Orson la nostra Ayi la conosce, ma
Aliccia l’ha vista di sfuggita un pomeriggio di diverse settimane fa, che vale
come non averla mai vista. Di qui la mia preoccupazione: sarà il caso di farle
incontrare prima? Ma come? In tutta franchezza, penso che non ho nessuna voglia
di organizzare un cambio di orario con questa donna per farle incontrare un
pomeriggio, per cui decido che la cosa avverrà un po’ così, alla “valapeppona”.
Ciao
io sono Alice, cioa io sono FJL, giochiamo insieme?
Mmmm...ne dubito.
Comunque il punto é che faccio la gradassa
cercando di autoconvincermi che andrà tutto bene, salvo poi cominciare a sognarmi
la notte delle situazioni fallimentari in cui invece tutto va male. Mi prende
l’ansia, insomma. Tanto più che la diretta interessata non si dimostra per
nulla collaborativa.
“Ma dove andate?”
“Ma perché non posso venire con voi?”
“Ma io il cinese non lo so...”
“Però io lei non la conosco...”
“Ma perché non posso venire con voi?”
E via così a ciclo continuo.
L’altro giorno ho avuto l’illuminazione.
Mi é venuto in mente che noi saremmo
usciti con i genitori delle amiche preferite di Aliccia, quindi, quale migliore
stimolo se non quello della competizione? Aggiungici la parolina magica:
DIVIDIDIBARBI e il gioco è fatto.
Mi sono inventata – previa consenso
paterno – una fantomatica competizione che vedeva coivolti tutti i bambini “di
Shanghai”: ciascuno avrebbe dovuto restare a casa con la Ayi, comportandosi
bene ed ubbidendo soprattutto per andare a letto. A fine serata, tutte le Ayi
sarebbero passate ai vari service centers dei compound ed avrebbero dato un
punteggio ai bambini. Il giorno successivo sarebbe avvenuto lo spoglio dei voti
e le valutazioni. In palio per il vincitore uno scintillante dvd di Barbie.
Non ho fatto in tempo a finire le regole
di ingaggio che lei era già in fibrillazione, assicurandomi che avrebbe fatto
di tutto per vincere e portare onore alla nostra famiglia.
IL colpo da maestro poi é stato del papà, durante
la loro cena prima che noi uscissimo: abbiamo sentito rumore di fuochi d’artificio
molto vicini a casa e Aliccia ci ha chiesto perché li stessero facendo. Il
babbo, astutamente, ne ha approfittato per comunicarle che era il segnale convenuto
di inizio gara.
“Pronti, viiiia!”
Ora, la serata è andata molto bene.
La mozzarella era anche buonina. (Sopraffina, se paragonata alla St. Lucy)
La Ayi in serata ne ha approfittato per farsi una bella doccia (chiedendolo prima, però...), ma poi deve averne perso i benefici, perché al nostro ritorno l'ho trovata a vegliare al buio seduta sul tappeto tra i letti delle due bambine e ancora ora non
ho capito bene il perché.
E soprattutto il mattino dopo alle 7.15 (li mortacci...)
Alice era già garrula come un fringuello e mi ha voluto raccontare quanto si
fosse impegnata la sera prima.
L’ho tenuta sulle spine.
Fino a sera.
Quando é tornata dal playground alle sei e
mezza le abbiamo fatto trovare nella casella delle lettere il DVD con un foglio su cui campeggiava, insieme al nome e cognome, la scritta WINNER!!! .
Costo del DIVIDIDIBARBIE al fake market €
2,5.
Vedere la felicità di tua figlia che salta
come un grillo: non ha prezzo.
Direi che, oltre alla felicità della figlia, anche la serata libera non ha prezzo! Se si esclude quello del flacone da due litri di bagnoschiuma che l'ayi ha usato per la doccia a scrocco
RispondiEliminaMa va...si porta tutto da casa, lei!
Eliminaciao gio
RispondiEliminadirei che l'organizzazione è stata geniale ...complimenti!
qui a milano siamo decisamente provinciali...pensiamo troppo in piccolo...
e sopratutto ...grande Aliccia...che tempra! che senso dell'onore di famiglia!!!
dalle un bacio da parte dei pilgrims al completo
un bacio, paola
Hiiiii Pilgrims!!!!
EliminaChe bello sentirvi! Un abbraccio anche a voi e mandatemi le foto della casa!!!!!!!
fantastica l'idea dei fuochi d'artificio e... ricorda alle bimbe che ad agosto ci sono le olimpiadi e che si devono allenare! e la ayi vincera' la coppa d'oro, vista la devozione nel vegliare accanto al letto delle bimbe. davvero lodevole. a quando la prossima uscita? "mamma e papa' vanno fuori... ciao amore!" :o)
RispondiEliminacris
Ora che me lo dici mi viene in mente la mia amica Debora (che spero abbia letto il post!) che raccontava che era nata a Ferragosto e per anni le hanno fatto credere che i fuochi d'artificio fossero sempre per festeggiare lei!
EliminaDebora, se ci sei lascia la tua testimonianza!!!!
Un abbraccio, a proposito.
Questa me la segno, mi tornerà utile in futuro! :-)
RispondiEliminaImpara impara, ché so' professionista...
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