Palle.
Il cambio climatico comunque è stato non
solo impressionante in sè, ma anche determinante per la vita all’interno del
compound. La sommatoria sole + fine
settimana ha prodotto l'effetto "uscita dalla tana”. Il villaggio si è improvvisamente animato, tutti
hanno estratto l’impossibile dal loro armamentario: pattini, monopattini,
biciclette, monocicli, tandem, rollers, skate-boards, acquiloni, palle,
racchettoni, tricicli.... Si passeggia, si cammina, si va al giardinetto, si
gode della giornata sempre all’aperto. Tanto che quando si rientra si ha l’effetto
insolazione come al mare.
Lo so che poi arriverà il caldo torrido,
me l’hanno detto in tutte le salse.
Ma ora mi godo l'effetto "giorno perfetto".
Ma ora mi godo l'effetto "giorno perfetto".
Ho comprato al Ciallefu la bicicletta nuova. Bici nera fiammante, con cestino, seggiolino porta bimbo, pompa e catenazzo che da solo è costato un terzo del valore della bici, perché se anche è vero che i cinesi non rubano, fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio... Con circa cento euro mi sono portata a casa l’autonomia: ora posso muovermi per una minima parte della città, ma considerando che stiamo parlando di una metropoli di 20 milioni di abitanti mi posso anche accontentare.
Sabato pomeriggio mi sono concessa un paio
di ore di pedalata in solitario: sono andata a fare delle commissioni, sfidando
la temibile Yan’an Lu, ovvero la famigerata sopraelevata a più corsie che
taglia la città e lungo la quale le auto sfrecciano a tutta birra. Pedalare a
Shanghai è un’impresa: per fortuna non ho comprato la bici appena arrivata,
perchè ci vogliono un paio di mesi per capire le dinamiche del traffico delle
auto, delle biciclette e soprattutto dei motorini elettrici , che forse - per chi non è abituato - sono ancora più
pericolosi. Ora penso (spero!) di avere capito un po’
di più come ci si deve muovere - e soprattutto QUANDO - per cui mi sono ritrovata con la tremarella a dover
percorrere un pezzetto di strada comparabile con la Milano-Bologna del
contro-esodo IN BICI. Ma ce l’ho fatta. Ho fatto un traning autogeno pazzesco,
ripetendomi ad alta voce che anche se mi avessero suonato io sarei andata
dritta ed imperturbabile per la mia strada.
Suona stronzetto, suona pure ma io non mi
sposto, perché il codice stradale mi darebbe ragione, qualsiasi vigile mi
darebbe ragione, il BUONSENSO mi darebbe ragione. Quindi io pedalo, pacata e
serena sulla Yan’An, come se mi trovassi su un sentiero di un
paesino provenzale, con la lavanda che mi pizzica le narici, il ghiaietto che risuona sotto le ruote e i topini che cantano "I sogni son desideriiiiii, chiusi in foooondo al cuoooooor....." e non nel marasma
di una strada a 8 corsie a scorrimento veloce.
E in questo momento topico sono riuscita
anche a formulare un interrogativo: così come sono, in bici, con gli occhiali
da sole e con i capelli raccolti, quelli che mi vedono passare pensano che io
sia cinese o si accorgono che non lo sono?
E’
un po’ una domanda idiota ma mi ci sono arrovellata tutto il giorno dopo: la
fisionomia cinese è solo nell’occhio a mandorla? La mia forma del viso, il
mio naso sono riconoscibili come lao wai (non cinese)? Mi riuscirei a mimetizzare tra loro con un paio di occhiali
da sole ed un foulard come Ethan Hunt in Mission Impossible? Mmmmm....può essere.
Temo sia la pedalata stile provenzale con topolini a tradirmi.....
Haha, in realtà di tradisce l'abbigliamento... hai mica visto come son vestite, qui? Naaa, non potresti essere scambiata per cinese.
RispondiEliminaComunque io mi aspetto una diminuzione delle temperature e un ritorno delle piogge più o meno in corrispondenza delle vacanze di pasqua...
Tranquilla, quello succederà a Milano: arriviamo noi!....
Elimina:-)
raccoglimi un pò di lavanda!;-)
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