martedì 24 gennaio 2012

VARIA UMANITA'

Domenica si è festeggiato il capodanno cinese: immaginatevi i quartieri spagnoli di Napoli moltiplicati enne volte. Non c’è strada urbana, suburbana o periferia in cui non sentano la necessità di sparare botti, petardi e miccette, rumorose ed insopportabili. Preppeppeppeppé!!! Questo nei giorni precedenti e successivi al fattaccio. La notte di capodanno però è l’apoteosi, soprattutto con fuochi d’artificio che, si sa, hanno inventato loro.
Sembra di essere a Kabul.
Hanno iniziato a darci dentro verso le sei di sera (con il buio) e alle due di notte ancora non avevano finito. Anche il nostro compound  ha organizzato una parata di fuochi che hanno squarciato il cielo con colori e luci di ogni tipo, al pari di quelli che noi in Italia impiegheremmo solo per il gran finale. E non la finivano più. Anche Alice, all’inizio entusiasta, dopo trenta minuti di festeggiamenti con il naso all’insù colante dal freddo, ci ha supplicato di tornarcene a casa.

La mattina dopo abbiamo avuto la malaugurata idea di fare i turisti, scegliendo come meta il Giardino di Yuyuan, uno dei pochi luoghi autenticamente antichi della città. Peccato che, essendo il giorno festivo per eccellenza, come noi altri seicento miliardi di cinesi si siano ritrovati esattamente nello stesso dedalo di viuzze, accalcati e felici gli uni sugli altri. Perché se noi cercavamo disperatamente di uscirne, loro sentivano l’inarrestabile esigenza di entrarvi. E più si schiacciavano tra loro accalcandosi, più erano contenti. Non so se questo accada per una inconscia consapevolezza di essere un miliardo e passa. Magari si dicono che siccome sono troppi, tanto vale familiarizzare così.
Piazza San Babila coi saldi, Abercrombie & Fitch il giorno dell’inaugurazione o Tiffany il 24 dicembre sono NIENTE se paragonati a quello che abbiamo visto.
Ad un certo punto un ragazzetto e poi una donna sono “caduti” dentro il passeggino di Maia. Naturalmente con Maia dentro.
E il bello è che mentre vengono sballottati a destra e a manca da una corrente umana, trovano il tempo per fare le foto alle piccole occidentali bionde o per buttare un occhio ai negozi ed ai loro souvenir.

Quello che cerco di fare quando esco di casa è memorizzare quello che succede, soprattutto se si tratta di qualcosa che mi colpisce (in positivo o in negativo), ma quando lo faccio puntualmente non accade assolutamente nulla di speciale. Quando sono nelle situazioni più difficoltose, con le bambine, in mezzo al casino più totale di questa città e questo popolo, in genere ne succedono una via l’altra. E lì veramente mi chiedo dove siamo finiti…
Questa mattina sono stata a farmi un giro con la piccola – mentre Alice e Andrea nuotavano in piscina – diretta ad un grosso (ma veramente grosso) centro commerciale ad una ventina di minuti da casa. Nel giro di un’ora, ho visto una serie di cose alle quali faticherò ad abituarmi.
  • In strada la gente chiama i taxi. Ma più spesso, se sei ferma sul ciglio della strada, il taxi strombazza e rallenta, per vedere se per caso necessiti di uno strappo.
  • In strada la gente non si ferma con il rosso. Rallenta. Ma se vede un pedone ri-accelera.
  • In motorino si può andare in uno, in due, in tre, in quattro o in quattro più 10 taniche di acqua.
  • In ascensore si scatta. E se c’è una torsola con il passeggino che cerca di entrare e non ci sta, ‘zzi suoi.
  • Tu fai una foto a me, ma intanto io faccio una foto a te che fai la foto a me. (surreale)
  • In strada ci sono i bagni pubblici. Però temporizzati. Ovvero si vede fuori a caratteri cubitali da quanto tempo sei dentro. Non so dire se ci sia un tempo massimo.
  • Nei canali marroni che costeggiano molte delle ridenti strade di questa città si pesca con la canna. (aaaaaaahhh)
  • Spesso in strada ci sono panni stesi, su corde improvvisate. Oggi ho visto una specie di stendi panni posto in uno slargo davanti a dei negozi. Alternava il bucato del giorno a carcasse di carne appese ad essiccare (doppio aaaaaaaah)
Mi sono sempre sentita open minded, però alle volte vacillo.
E, si lo ammetto, amo gli elenchi.

4 commenti:

  1. Ciao Giò,
    se ti può consolare anch'io da quando lavoro nella nuova società mi stupisco ogni giorno di quanto l'umanità, per tratti fisici e mantali, sia davvero varia e inaspettata.

    Per quanti giorni spareranno ancora botti????!!!

    Ps: non mi sono ancora attrezzata con il pc e webcam a casa... Porta pazienza. Ce la farò!


    Un grossissimo bacioooo
    Maria

    RispondiElimina
  2. Vedo che continuate a non farvi mancare proprio nulla in fatto di espereinze esotiche!
    - cene con ravioloni docg
    - shopping sfrenato al fake market
    - gelati cartoon (altro che il nostro misero cremino hello-kitty)
    - check-up medici completi a tempo di record
    - festeggiamenti a suon di botti, luci e trick e track!
    - bagni di folla o di acqua clorata
    Ma oggi anche noi abbiamo avuto un bel diversivo per rompere la monotonia milanese: scossa di terremoto (che si è sentita bene, ma proprio bene), ore 09:06 - magnitudo 4.9 Richeter, epicentro zona reggio Emilia, che te ne pare?!
    Oh mamma! Ma 'sta cosa degli elenchi è contagiosa ;-)

    RispondiElimina
  3. Ciao AMICA!!!
    mi manchiiiiii!!!
    Finalmente trovo il tempo di scriverti, leggo spesso il blog per tenermi aggiornata e devo dire che si scatenano in me due reazioni opposte, prima mi sbellico dalle risate, poi entro in un turbine di panico(per farti stare tranquilla). Nonostante tu abbia sempre pensato il contrario, non credo che reggerei il colpo..sei ammirevole, anche solo per l'impegno nell'apprendere la lingua, io sono certa farei subito belle grandi figuracce (vedi ni "h"ao)!

    Veniamo al dunque. Leggendo delle tue più recenti avventure, perchè così si DEVONO definire, non posso che commentarle con un breve elenco (che anch'io amo):
    - per gli assordanti e continui botti di capodanno vedo un solo lato positivo..non hai un cane!
    - l'esperienza della ressa di gente con tanto di ingorgo, l'ho provata una sola volta sul ponte di rianto a venezia (incinta di 4 mesi!), in cui era impossibile muoversi. Dopo 10 interminabili minuti è intervenuto un vigile (dopo essere stato risucchiato) che è riuscito a liberare la zona. Pensavo di soffocare!
    - i tassisti probabilmente tentano di diminuire il sovraffollamento della città (premeditato??!!)
    - foto a lei, a noi, a voi, noi a loro, loro a noi...!!!ma neanche da ubriachi!!!
    - bagni pubblici temporizzati??!!che ANSIA, farei i miei servizi a metà!!!
    - e che dire della clinica lampo..doppi ansia, sarei uscita stremata!
    - panni stesi ovunque??ma sei sicura che il volo era diretto in cina??

    sappi che fino a quando non parlerai perfettamente il cinese non verrò a trovarti ;-)..potri avere difficoltà anche solo con il Ni "h"ao!!!!

    ciao ammirevole Giovanna
    bacio
    Rox

    RispondiElimina
  4. Ciao Giovannuzza era da qualche di che non ti leggevo sempre spassosa la lettura....
    Puff i giorni passano assai veloci e in questi di mi è capitato:
    due carie al giovane Alessandrino, riunioni a + non posso al lavoro; Giulia con vomito e ....; puff.
    Domani parto per un week a Copenaghen ma domani è previsto uno scioperone mah speriamo di farcela.
    Ti bacio cara e a presto la cena è pronta
    Elena

    RispondiElimina