venerdì 17 gennaio 2014

MISCELLANEA

Se già non è facile tornare alla routine della Cina dopo tre settimane di Italia, allora tornare alla routine della Cina dopo tre settimane in Italia e riprendere a scrivere il blog quando nel mentre si deve lavorare, gestire le figlie, fare i compiti aiutare a fare i compiti, cominciare la dieta, rompere la dieta, riaversi dal jet lag e trovare un compromesso tra me stessa e la mia ormai cronica allergia al mio letto, è praticamente impossibile.

E quando dico allergia al mio letto non parlo purtroppo per metafore, poiché in effetti nel mio letto c’è qualche cosa (una qualche polvere, polline o sostanza malefica) che amplifica l’allergia che ormai da quattro mesi mi fa compagnia. Qualcuno potrebbe insinuare che la mia sia un’allergia psicosomatica all'espatrio: ebbene, dopo attenta autoanalisi ho sentenziato che così non è. E spero che a breve le analisi del sangue che sto per fare confermeranno questa tesi.
Intanto, come dicevo, siamo tutti tornati alle buone vecchie abitudini. 
La figlia grande, fiore delicato e bimba ubbidiente nel patrio suolo, una volta rientrata qui si è ritrasformata in un’isterica insopportabile e capricciosa, come meglio si addice ai suoi sei anni abbondanti. Segno che probabilmente è un po’ allergica ai doveri (e chi non lo è?) e non ha gradito il rientro a scuola. Ma tranquilli, dopo solo tre settimane di pausa, tra 10 giorni ci delizierà un’altra settimana e mezzo di vacanze per il capodanno cinese. Da cui l’assioma: più paghi una scuola, più giorni di vacanza ottieni.
Oltre a tutto, le due faine vanno in due scuole diverse che, OVVIAMENTE, non hanno lo stesso calendario di vacanze: in comune avranno solo 4 giorni su 10. Per il resto, sono ‘zzi miei.
Perché amici, come ricorderete, la pacchia è finita anche per me e da poco tempo sono espatriata lavoratrice part-time. I miei ameni colleghi sono più coloriti che mai e non c’è giorno che qualcuno di loro, o tutti loro talvolta, non mi delizi con qualche suono corporale, non importa da quale parte del corpo provenga.
Per altro, i cinesi hanno la strana abitudine di non fare la colazione a casa propria, ma quasi sempre per strada o direttamente sul luogo di lavoro, ingerendo, sorbendo, succhiando, biascicando e suggendo ogni sorta di cibo take away. Capirete che bel concertino mi debba toccare ogni santa mattina. Ché il primo giorno ridi sotto i baffi, al terzo il rutto libero un po’ ti stufa.
Ma tant’è. 
Continua la corsa ad ostacoli tra gli incompetenti stagisti che mi tocca grosso modo coordinare e che non hanno, nell’ultimo mese, fatto grandi progressi. Per fortuna, l’organico si è ingrandito grazie all’avvento di una presunta senior architect: tale Vega, simpatica ragazza che - oltre ad avere un pessimo gusto nella scelta del proprio western name - è anche –diciamolo- tutt’altro che una gnocca. Per cui fa un po’ senso sentirla chiamare dagli altri, perché il suo nome, pronunciato all’inglese, suona un po’ come Figa.
Bah. Figa di qua, Figa di là.
Alla fine mi convincerò che figa lo è davvero.
Nel qual caso provvederò a cambiare nome anche io, in qualcosa di molto evocativo.
Detto questo, Shanghai è sempre uguale a se stessa e -lo ammetto- un po’ mi è mancata. Per la sua estensione, il suo skyline, il cibo asiatico che poco ha a che fare con quello proposto in Italia, per le chiacchiere con le vicine di casa (per esempio, la giapponese che racconta di come ha iniziato a frequentare un coro gospel (!!!) e l’indiana che si diletta a recitare canzoni in cinese) e per la casa più grande, anche se fredda e polverosa . 
Quasi mi è mancato anche il gatto dei vicini tedeschi, che in questi giorni di freddo si appallottola ovunque ci sia un po' di calore e sta lì a fare le fusa al sole.
Berlusconi, l’hanno chiamato.
Perché si fa tutte le gatte del quartiere.

Ecco perché -forse- ora come ora stiamo meglio in Cina.

6 commenti:

  1. Ma dai!! Il gatto che si chiama Berlisconi...nn ci credo!!!
    Spero che tu possa risolvere i tuoi problemi di allergia quanto prima!!!

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  2. Pensa che fama abbiamo...si magari ci vorrà un po' a riabituarsi ma state meglio li!

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  3. Ma.. e il gatto suo TUO motorino? Non ha colpe o è stato mal interpretato? Cora

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  4. Berlusconi se se le fa a casa sua...ma dovranno modificare il nome in Hollande se l'atto avviene in proprietà altrui. Chiariamo bene.
    Per i colleghi ti consoli il pensiero di quei poveretti che devono passare un'ora per il trasferimento tra città ed ufficio, con i cinesi che chiaramente hanno tutto il tempo di fare colazione o digerirla. o tutte e due le cose. E' una delle poche cose che non mi mancano di Shanghai.

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  5. Ciao bella! Mi interessa leggere delle tue nuove avventure da lavoratrice in Cina, molto! Siamo compari di continente ormai :) ma a me sono toccate persone più facili che a te, da quel che dice l'Asburgico, che ha vissuto da voi una decina di anni fa. Per caso sei su twitter? Un saluto da Bangkok! (Se per caso ci venite in vacanza, fammi un fischio!)

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