Se già non è facile tornare alla
routine della Cina dopo tre settimane di Italia, allora tornare alla routine della Cina dopo
tre settimane in Italia e riprendere a scrivere il blog quando nel mentre si
deve lavorare, gestire le figlie, fare i compiti aiutare a fare i
compiti, cominciare la dieta, rompere la dieta, riaversi dal jet lag e trovare un compromesso tra me
stessa e la mia ormai cronica allergia al mio letto, è praticamente impossibile.
E quando dico allergia al mio
letto non parlo purtroppo per metafore, poiché in effetti nel mio letto c’è
qualche cosa (una qualche polvere, polline o sostanza malefica) che amplifica l’allergia
che ormai da quattro mesi mi fa compagnia. Qualcuno potrebbe insinuare che la
mia sia un’allergia psicosomatica all'espatrio: ebbene, dopo attenta
autoanalisi ho sentenziato che così non è. E spero che a breve le analisi del
sangue che sto per fare confermeranno questa tesi.
Intanto, come dicevo, siamo tutti
tornati alle buone vecchie abitudini.
La figlia grande, fiore delicato e bimba
ubbidiente nel patrio suolo, una volta rientrata qui si è ritrasformata in un’isterica
insopportabile e capricciosa, come meglio si addice ai suoi sei anni
abbondanti. Segno che probabilmente è un po’ allergica ai doveri (e chi non lo è?)
e non ha gradito il rientro a scuola. Ma tranquilli, dopo solo tre settimane di
pausa, tra 10 giorni ci delizierà un’altra settimana e mezzo di vacanze per il
capodanno cinese. Da cui l’assioma: più paghi una scuola, più giorni di vacanza
ottieni.
Oltre a tutto, le due faine vanno
in due scuole diverse che, OVVIAMENTE, non hanno lo stesso calendario di
vacanze: in comune avranno solo 4 giorni su 10. Per il resto, sono ‘zzi miei.
Perché amici, come ricorderete,
la pacchia è finita anche per me e da poco tempo sono espatriata lavoratrice
part-time. I miei ameni colleghi sono più coloriti che mai e non c’è giorno che
qualcuno di loro, o tutti loro talvolta, non mi delizi con qualche suono
corporale, non importa da quale parte del corpo provenga.
Per altro, i cinesi hanno la
strana abitudine di non fare la colazione a casa propria, ma quasi sempre per
strada o direttamente sul luogo di lavoro, ingerendo, sorbendo, succhiando,
biascicando e suggendo ogni sorta di cibo take away. Capirete che bel concertino
mi debba toccare ogni santa mattina. Ché il primo giorno ridi sotto i baffi, al
terzo il rutto libero un po’ ti stufa.
Ma tant’è.
Continua la corsa ad
ostacoli tra gli incompetenti stagisti che mi tocca grosso modo coordinare e
che non hanno, nell’ultimo mese, fatto grandi progressi. Per fortuna, l’organico
si è ingrandito grazie all’avvento di una presunta senior architect: tale Vega,
simpatica ragazza che - oltre ad avere un pessimo gusto nella scelta del
proprio western name - è anche –diciamolo- tutt’altro che una gnocca. Per cui
fa un po’ senso sentirla chiamare dagli altri, perché il suo nome, pronunciato
all’inglese, suona un po’ come Figa.
Bah. Figa di qua, Figa di là.
Alla fine mi convincerò che figa lo è davvero.
Nel qual caso provvederò a
cambiare nome anche io, in qualcosa di molto evocativo.
Detto questo, Shanghai è sempre
uguale a se stessa e -lo ammetto- un po’ mi è mancata. Per la sua estensione, il
suo skyline, il cibo asiatico che poco ha a che fare con quello proposto in
Italia, per le chiacchiere con le vicine di casa (per esempio, la giapponese
che racconta di come ha iniziato a frequentare un coro gospel (!!!) e l’indiana
che si diletta a recitare canzoni in cinese) e per la casa più grande, anche se
fredda e polverosa .
Quasi mi è mancato anche il gatto dei vicini tedeschi, che
in questi giorni di freddo si appallottola ovunque ci sia un po' di calore e
sta lì a fare le fusa al sole.
Berlusconi, l’hanno chiamato.
Perché si fa tutte le gatte del
quartiere.
Ecco perché -forse- ora come ora
stiamo meglio in Cina.
Ma dai!! Il gatto che si chiama Berlisconi...nn ci credo!!!
RispondiEliminaSpero che tu possa risolvere i tuoi problemi di allergia quanto prima!!!
bentornata!
RispondiEliminaPensa che fama abbiamo...si magari ci vorrà un po' a riabituarsi ma state meglio li!
RispondiEliminaMa.. e il gatto suo TUO motorino? Non ha colpe o è stato mal interpretato? Cora
RispondiEliminaBerlusconi se se le fa a casa sua...ma dovranno modificare il nome in Hollande se l'atto avviene in proprietà altrui. Chiariamo bene.
RispondiEliminaPer i colleghi ti consoli il pensiero di quei poveretti che devono passare un'ora per il trasferimento tra città ed ufficio, con i cinesi che chiaramente hanno tutto il tempo di fare colazione o digerirla. o tutte e due le cose. E' una delle poche cose che non mi mancano di Shanghai.
Ciao bella! Mi interessa leggere delle tue nuove avventure da lavoratrice in Cina, molto! Siamo compari di continente ormai :) ma a me sono toccate persone più facili che a te, da quel che dice l'Asburgico, che ha vissuto da voi una decina di anni fa. Per caso sei su twitter? Un saluto da Bangkok! (Se per caso ci venite in vacanza, fammi un fischio!)
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