Vale la pena che vi racconti di
questa attività della nuova scuola di Alice, perché per una volta si tratta di
qualcosa che non ha a che fare con i “mezzi” dell’istituto in questione, ma con
la semplice buona volontà ed iniziativa di un gruppo di genitori con sale in
zucca.
Il Passport Club si pone come
obiettivo l’apprendimento della geografia in forma di gioco e, se si vuole,
piccola competizione.
Ad ogni bambino (delle scuole
elementari) che si iscrive viene fornita una cartelletta contenente un
passaporto vuoto, un grande planisfero “muto” ovvero senza scritte o simboli, e
più in piccolo, le stampe del planisfero da studiare, uno per ogni mese,
corredato invece di simboli e scritte.
Ogni mese ciascun bambino deve
imparare un certo numero di continenti, stati o località note (deserti, catene
montuose e così via…) in numero proporzionale al livello (da 1 a 5) che ha
scelto all’inizio dell’anno. Per essere più chiari, per il mese di settembre
chi aveva scelto il LEVEL 1 aveva da imparare sulla mappa muta i continenti,
chi aveva scelto il LEVEL 2 doveva imparare i continenti più alcuni famosi
deserti, e così via fino al LEVEL 5.
Nel giorno mensile prestabilito,
tra l’orario del pranzo e quello della ricreazione dei bambini, coloro i quali
sono iscritti al PC si recano in un spazio allestito apposta e in pochi minuti
vengono interrogati dai vari genitori volontari. Per ogni livello c’è il
margine di un errore. Se il livello è superato, sulla pagina del mese
corrispondente vengono apposti prima un timbro a stella, che conferma il buon
esito della prova e poi uno o più francobolli, a seconda del numero di livelli
superati dal bambino.
Ai ragazzi questa cosa piace
molto perché imparano giocando, perché sono spronati a raggiungere un obiettivo
(passare tutti i livelli dichiarati) e perché cercano di riempire di stamps il proprio passaporto e renderlo
il più possibile vissuto.
A me l’idea è piaciuta molto (e
infatti per la prima volta in vita mia mi sono offerta volontaria per aiutare)
perché è un’idea facile facile, attrezzandosi anche poco costosa, divertente
per i bambini e per i grandi. E pure utile, ovviamente per loro, ma anche per
gli adulti, o almeno per me che – nell’eventualità di essere reclutata per
interrogare i bambini – ho dovuto ripassare (se non imparare) alcune località,
tipo –chessò- lo Stretto di Bering, il Mar d’Arabia o la Baia di Hudson.
Molto,molto utile e simpatico. Magari lo facessero anche qui. Cora
RispondiEliminaBasterebbe proporlo e avere un piccolo budget procapite...
RispondiEliminacon la speranza che non venga dimenticato, di volta in volta, ciò che si è imparato al livello precendente.... magari! bella idea :)
RispondiEliminaGià, in effetti....
EliminaMoto molto carino, in realtà farebbe comodo anche a me, perché nonostante ne sia un'appassionata, la geografia non mi entra in testa!!
RispondiEliminaA chi lo dici.
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