Ci sono delle cose di qui che proprio non sopporto.
Ci sono
delle cose di qui alle quali non mi abituerò mai.
Ammetto: cose di nessuna
importanza, che però mi danno veramente sui nervi.
Non sopporto che qui le strade, soprattutto quelle grosse,
siano divise tra east e west, per cui la numerazione dei civici
è doppia. Non solo: alle volte, senza nessun motivo la numerazione si
interrompe e ricomincia da capo. NELLA STESSA VIA. Un giorno con un’amica per
questo motivo ci siamo perse, nel tentativo di cercare un certo indirizzo. Che
poi se ti dimentichi di controllare se devi andare, poniamo, in East Nanjing
Road o in West Nanjing Road finisce che esci alla fermata sbagliata della
metropolitana e ti tocca farti settecento numeri civici della prima più
novecentonovantasei della seconda, perché ops,
avevi proprio considerato male le distanze…..
Un’altra cosa che non sopporto è quando vai nei centri
commerciali e cerchi di salire le scale mobili: ora, io non so se mi ricordo
male come funziona in Italia, ma qui la furbata sta nel fatto che per passare
da una rampa di scala mobile alla successiva devi NECESSARIAMENTE fare tutto il
giro del piano, perché da una parte mettono solo quella che sale e dall’altra
solo quella che scende. Arrivo anche io a capire che è fatto apposta per fare
in modo che la gente sia costretta a passare tra i vari corner e quindi sia
stimolata a comprare di più, però che palle. Un po’ come quando devi pagare:
mica puoi pagare nel negozio in cui stai acquistando. Eh no. Devi andare a
pagare alla cassa nel corridoio, quella in fondo in fondo, che ti servono 5
minuti di buon passo per arrivarci e, ora che hai pagato e ritorni indietro, ti
sei già scordato cosa hai comprato.
Non sopporto questa assoluta cronica, dannosa e
irrecuperabile incapacità di curarsi del prossimo soprattutto alla guida. Non
c’è rispetto per le regole, nessuno aspetta il verde per attraversare e non
importa se per causa di qualcuno quaranta pedoni si trovano bloccati nel mezzo
del passaggio pedonale di uno stradone a sei corsie, respirando veleno, tra
parentesi.
So che dello stile di guida dei cinesi ho già parlato, ma
oggi ho proprio il dente avvelenato: mi hanno urtato, tagliato la strada,
ostacolato, schivato, suonato talmente tante volte che non sono nel mood giusto
per essere tollerante o per lasciar correre.
Non sopporto quando vai dal panettiere: qui a Shanghai ce ne
sono tanti e vendono ogni sorta prodotto da forno. Peccato che la stragrande
maggioranza di questi cibi abbiano tutti lo stesso sapore, qualcosa di molto
simile al gusto ed alla consistenza del pane che trovi nell’hamburger di
McDonalds. Un non-sapore leggermente dociastro, probabilmente ricco di strutto,
che si abbina con tutto, sia dolce che salato. Quello che davvero non sopporto
è che in un dolce su tre ritrovi un ripieno di crema di fagioli, asiatico
succedaneo del nostro cioccolato. Qui è estremamente probabile che se compri
dei panini che hanno la faccia di normali panini al latte con gocce di
cioccolato, appena li addenti scopri con raccapriccio che la cioccolata è in
realtà crema di fagioli.
E io odio cordialmente la crema di fagioli.
E già che sono in argomento pane e affini vi sottopongo una
mia scoperta, tanto poco scientifica, quanto molto empirica, ovvero basata
sull’osservazione minuziosa degli avventori dei negozi di prodotti da forno: i
cinesi che entrano in questi posti sono tutti grassi. Molti (ma davvero molti)
dei cinesi che entrano da McDonalds sono grassi.
Gli altri no. Il ché ci dice almeno due cose importanti: la
prima, che i cinesi grassi esistono.
La
seconda che forse la loro è una dieta più noiosa, ma sicuramente più corretta: riso al vapore, verdure e
carne o pesce.
Ho scoperto l'acqua calda.
Mi sento come Dukan.
cara giovanna,
RispondiEliminami sento di doverti confortare un po'.
innanzitutto, per le prime cose elencate (traffico e shopping mall): benvenuta in asia e benvenuta in una citta' di 23 milioni di abitanti.
non sono certo il milione e mezzo di milano, che anch'io conosco molto bene, ma ti assicuro che a milano ho visto cose non molto diverse da qui, molto spesso e con minori attenuanti. lo stress di guidare qui non e' certo lo stesso del guidare a milano. li', in piu', hai motorini rumorosi che ti tagliano la strada e macchine parcheggiate sulle rotaie del tram che impediscono lo scorrimento del traffico per ore!
in aggiunta, una piccola nota sul cibo: le "panetterie" qui sono fatte per noi stranieri e non fa certo parte della loro cultura. cercano di adattarsi e a volte ci riescono bene, altre meno.
sicuramente loro penseranno lo stesso dei nostri ristoranti cinesi.
so che a volte e' difficile e frustrante vivere qui. lo e' ancora per me dopo quasi 3 anni e mezzo. ma sii positiva e cerca di prendere tutto cio' che di buono questa esperienza riesce a darvi, ed e' tanto, te lo assicuro.
forse il giorno in cui fra 2 anni tornerai a casa, farai paragoni con cio' che avevi qui e li' non hai. e' inevitabile.
ma so che ce la farai.
con affetto. cris
Ma io sono positiva: in questo momento non vorrei essere altrove. Però quando c'è da criticare lo faccio. Detto questo, se dovessi criticare l'Italia non basterebbe un solo post.
Elimina:-)
Ma sai che praticamente tutto quello che hai scritto si applica anche agli USA? Uniche eccezioni la crema di fagioli e il rispetto delle regole stradali.
RispondiEliminaMezzo gaudio?
Eliminaio a pechino ho iniziato a fare sogni di andare in giro con una borsa di bombe d'acqua piene di vernice verde appesa al passeggino e tirarle sul parabrezza di tutti quelli che non si fermavano mai quando volevo passar col verde sulle strisce...http://valentinavaselli.blogspot.com/2011/04/ita-bourne-crossing.html
RispondiEliminaBella aggressiva, mi piaci!
Eliminapochi giorni fà presa da una strano stato ansioso simil a carota buttata in centrifuga prima dell' avvio, mi son messa a cercare situazioni di connazionali all'estero, possibilmente con caratteristiche simili alle mie, ovvero: mamme quarantenni ( da poco ) con creature di uno e quasi 4 anni al seguito, in trasferta x i prossimi 3 anni a Shanghai. e proprio mentre le speranze sfumavano.. ecco in fondo in fondo, un piccolo spiraglio.. un raggio verde... la sensazione di calore che danno le lucette di natale a forma di stelline nelle camere dei bambini... insomma ecco apparirmi IL TUO BLOG. Ho passato le poche ore di sonno che le creature amabilmente mi concedono leggendo tutti i post e non posso che ringraziare x la scrittura chiara che come accade spesso ti proietta in quella dimensione tra realtà e sogno.. che quasi mi pareva d esser già in loco. A dicembre partiremo x raggiungere l'omo di casa che vive lì da 3 mesi e se non è un disturbo ti chiederò info sulla scuola x le bambine che non mi sembra male dal sito, ma sai è un pò come muoversi al buio con gli occhi bendati.. in ogni caso grazie e a presto.. mamma in partenza
RispondiEliminaSarà un piacere poterti consigliare, sconsigliare o solo confrontarmi con te. Avessi avuto qualcuno a cui chiedere io prima del mio arrivo mi ci sarei buttata a pesce, quindi non farti nessuno scrupolo. Puoi usare la mail che uso per il blog, senza problemi.
EliminaE poco importa se nei pochi minuti in cui scrivo queste righe, le paradisiache creature abbiano , nell'ordine.. allagato il bagno,camere e cucina, cosparso i rispettivi corpi ( con abiti e capelli compresi ) di pasta all' ossido di zinco, tempere e acquerelli comprati ieri all'ikea ... sono così contenta di poter comunicare che le ho perfino ignorate ..
RispondiEliminaContinua così. Tanto tra un po' quella casa la lasci, no?
Elimina;-)
Quando torni a Milano, a me un po' di crema di fagioli, tanto per provare, non dispiacerebbe
RispondiEliminaBarbariccia
Credimi, non ti piacerebbe un granché...
EliminaGrazie ancora... ti scriverò presto... intanto mi porto avanti con i tuoi super post !!
RispondiEliminacara Giovanna, forse non ti ricordi ma le scale mobili della rinascente sono esattamente come le hai descritte tu in cina!!!!
RispondiEliminaciao Giò,
RispondiEliminaho intenzione di iniziare a farmi il pane a casa con il lievito madre, se vuoi a Natale ci vediamo e ti passo il "know how". Potrai farti il pane col sapore che vuoi e con gli ingredienti che vuoi.
E sai che sballo sentire il profumo di pane appena sfornato diffondersi per tutta la casa?
mmmmhhhh ho già fame!!
Enrico
Quoto in pieno il fatto di dover pagare alle casse lontanissime: io prima o poi pago e me ne vado senza prendere quello che ho comprato, perché nel frattempo me lo scordo!
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