PELATI CHE ARRIVANO, CAPELLI CHE VANNO

Nelle 24 ore appena passate si sono concentrati due eventi, entrambi da me molto attesi.
In primis il rientro in Italia per le vacanze della mia dolce metà: emozione, coccole e tante feste da parte di tutte le sue “donne”, grandi e piccole, comprese quelle abitualmente un po’ più ritrose.
Però, miei cari, dopo cinque settimane di simbiosi esclusiva con le mie - seppure adorate - figlie, la vera conquista con il rientro del loro papà è stata molto più terra-terra, spudoratamente terra-terra direi.

La vera conquista è stata rimpossessarsi di quei dieci minuti di solitudine per poter usufruire del proprio bagno.
Senza nessuno che ti saltella intorno scoprendo che è proprio in quell’esatto momento che è lei ad avere bisogno del bagno (specie se in quella casa ce n’è solo uno…), che ti chiede di prenderle qualcosa dalla mensola più alta, di raccontarle una storia, di frugare in tutti i cestini per trovare i rotoli di scorta della carta igienica e farci merenda, per mettere le mani nella spina del phon e segare con i denti il cavo elettrico, e via dicendo.
Da sola.
In meditazione e religioso silenzio, con rivista o senza, con Ipad o senza.
Solo io e Lui.
Dolce metà non avertene a male. Secondo me puoi capirmi. 

L’altro evento clou della giornata è stata la decisione, per quanto a lungo maturata, di tagliarmi i capelli in modo drastico. E quando dico drastico non scherzo “pegnènte”.

Si potrebbe definire un taglio alla Federica Pellegrini in versione crespa barra riccia, che detto così è abbastanza raccapricciante.
In ogni caso, un vero azzardo.
Però, sarà che dopo l’esperienza di Shanghai mi sento più lanciata e self-confident, sarà che era ora di cambiare, o sarà semplicemente che avevo caldo, ormai i giochi sono fatti.
Si tratta solo di farci l’occhio.
Spero.