martedì 10 gennaio 2012

DROGHE E PESCI VOLANTI

Premessa: se state leggendo il post odierno, nonché quelli che seguiranno (dite la verità che già stavate malignando perché non avevo ancora scritto nulla…) vuol dire che siamo riusciti, non io in verità, a by-passare la censura cinese che evidentemente non è tenera nemmeno con chi si occupa di scrivere cretinate come me. Non svelerò mai come questo sia accaduto (anche perché non ne ho la più pallida idea), ma è solo per dire che non mi è stato possibile accedere prima a Blogspot e tantomeno al mio blog, che evidentemente la Cina considera dannoso per le menti. Certo avrei qualcosa da dire su un paese che pensa di preservare le basi del comunismo censurando, anche se poi raramente ho visto un tale eccesso di merci e di beni di consumo…
Ma andiamo con ordine: siamo insediati a Shanghai!!!!
E ora vi racconto come.

Il viaggio sostanzialmente è andato bene, ma devo ammettere che il livello di “bene” è stato direttamente proporzionale al numero di gocce di tranquillante (tutto autorizzato dalla pediatra, ué!) somministrate a Maia: intrattenere una bambina di 11 mesi per 11 ore è veramente proibitivo. La poveretta era piuttosto rincojonita ed è rimasta ciondolante per tutto il giorno. Alice invece si è imbottita di cibo, cartoni e disegni a pennarello, cedendo solo l’ultima mezz’ora di viaggio. Il ché è anche giusto, considerando che quando siamo arrivati in Cina era l’ora di dormire in Italia. L’unica vera scena degna di nota è stata al momento del primo dei due pasti: le bambine avevano lo “special meal” adatto ciascuna alla sua età ed io, con questa unica certezza, sbianco quando mi portano il vassoio di Maia composto da acqua e tre vasetti di omogeneizzato, rispettivamente di carne, verdure miste e frutta. Freddi. Gelati, anzi.
Andrea chiede timidamente di riscaldarne uno. Dopo 10 minuti, dell’omogeneizzato nessuna traccia. Nell’attesa cerco di imbottirla col classico panino gommoso, ma più di tanto non funziona. Provo a curiosare nel mio vassoio ma avevo scelto un piatto di carne improbabile, dal sapore saponoso e piccante ("Meat or fish?" ti chiedono. Troppo vago….non sai mai cosa scegliere, ed in genere io becco sempre male…Sembra la scena della pastiglia nel film Matrix). Andrea allora propone metà del suo pesce, a suo dire mangiabile. Mi porge la vaschetta a due sedili di distanza e a me, vuoi per la tensione, vuoi per il vassoio scivoloso, l’orrido pescetto sfugge di mano, vola alto nell’aria e precipita placidamente in grembo ad Alice e per terra davanti al suo posto, con tutto il suo sughetto limaccioso. Ho visto la scena al rallentatore: terribile!

Poteva andare peggio…Potevo beccare un vicino…..
Poteva andare meglio…Potevo beccare un vicino….Eh eh…

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